Ann Johnson è un esempio di come le tecnologie emergenti possano aiutare le persone con disabilità. Nel 2005, un ictus le ha causato una grave paralisi che ha reso impossibile parlare. Ora, grazie a un impianto cerebrale sperimentale, può comunicare attraverso un avatar digitale. L’impianto, sviluppato da un team di ricercatori dell’Università della California, San Francisco, e dell’Università della California, Berkeley, si basa su una serie di elettrodi posizionati sulla superficie del cervello di Johnson in regioni associate alla parola e al linguaggio. Gli elettrodi intercettano i segnali cerebrali di migliaia di neuroni, che vengono poi inviati a un computer.
Intelligenza artificiale
Un algoritmo di intelligenza artificiale (AI) utilizza questi segnali per generare frasi, che vengono pronunciate attraverso un avatar digitale. Il sistema è in grado di tradurre i segnali cerebrali in modo accurato e veloce, permettendo a Johnson di comunicare utilizzando un vocabolario relativamente ampio. Inoltre, i ricercatori hanno utilizzato una registrazione di Johnson mentre parlava al suo matrimonio per personalizzare la voce dell’avatar. Il sistema ha anche convertito i segnali cerebrali di Johnson in movimenti facciali sull’avatar, come labbra increspate, ed espressioni emotive, come tristezza o sorpresa.