Nel presentare le linee d’azione del dicastero di viale Trastevere, la ministra dell’Istruzione ha messo al primo posto le studentesse e gli studenti, così da dare piena attuazione all’articolo 34 della Costituzione, per “far sì che la scuola sia davvero aperta e inclusiva e che i privi di mezzi possano anche loro arrivare ai più alti gradi dello studio con il nostro aiuto. Servono più risorse per questo, ma ci sono anche tanti fondi che non sono stati spesi e che possono essere recuperati. Dobbiamo pure pensare a una didattica più innovativa e coinvolgente. Abbiamo molte buone pratiche da mettere a sistema.
Ci stiamo già lavorando”, ha detto la ministra in un video postato su Facebook, spiegando i contenuti dell’Atto per le priorità politiche.
Riguardo al personale, tra le priorità indicate nel documento figura l’inclusione scolastica: “Dobbiamo aumentare il personale specializzato sul sostegno, fare più formazione e dare rapida attuazione alle nuove norme in materia. Il nuovo ciclo di specializzazione sul sostegno partirà a breve. Eredito una situazione non semplice, ma non mi tiro indietro. Ho insegnato sul sostegno e so quanto sia importante dare il giusto supporto alle famiglie e agli studenti”.
Anief accoglie con favore gli impegni presi dalla ministra dell’Istruzione, con una riserva netta, però, sulle politiche legale al reclutamento. “Prima di tutto perché mettono al centro dell’azione gli studenti. Senza però dimenticare le necessità del personale. Ad iniziare dai docenti da specializzare sul sostegno, essendovi quasi 80 mila cattedre libere, l’80 per cento delle quali continuano ad essere assegnate a supplenti privi del titolo di didattica speciale, conseguito presso una struttura universitaria autorizzata – spiega la Anief -. È bene, quindi, allargare la platea di partecipanti ai corsi, anche arrivando a far cadere, almeno in questa fase di estrema esigenza, l’accesso a numero chiuso che ancora una volta ha segnato il bando del V ciclo del Tfa sostegno appena emanato”.