venerdì, 18 Ottobre, 2024
Lavoro

Medici, ad un passo dal contratto

Di Silverio: chiarezza su assunzioni, orario, stipendi e scudo legale

I 130 mila medici del Servizio sanitario pubblico ci sperano, l’accordo per il nuovo contratto può essere ad una svolta.
Assunzioni, orario di lavoro, aumenti di stipendio, carriere e scudo legale, sono in dirittura d’arrivo. “Al di là delle polemiche degli ultimi giorni, la trattativa per il rinnovo contrattuale dei medici, dirigenti sanitari e veterinari prosegue”, commenta il segretario nazionale Anaao Assomed Pierino Di Silverio.

Spiragli per l’accordo

Dopo un anno di scontri e polemiche con i medici “pronti a tutto” per di non lasciare crollare il sistema sanitario pubblico, la svolta è stata impressa da una ripresa di dialogo “costruttivo” tra l’Intersindacale medica e il ministro della Salute, Orazio Schillaci. Sulle criticità del settore in particolare degli ospedali e gli interventi necessari, ad iniziare dal rinnovo contrattuale scaduto 2019-2021, ci sono stati punti di convergenza.
“Oggi abbiamo registrato un clima di collaborazione e di apertura da parte dell’Aran”, osserva l’Anaao Assomed, “che ci ha consentito di analizzare i punti del contratto fino ad ora non approfonditi e di ribadire i punti cardini dell’Anaao Assomed rispetto ai quali la nostra posizione non cambia”.

Nuovo vertice il 5 settembre

I punti “non negoziabili” restano per medici e dirigenti sanitari l’orario di lavoro, le guardie e la reperibilità, la corretta distribuzione dei fondi, il migliorare le relazioni sindacali, la formazione e l’aggiornamento.
“I lavori riprendono il 5 settembre e noi”, annuncia  Di Silverio, “continuiamo a lavorare per trovare soluzioni utili a migliorare le condizioni di lavoro di 130 mila medici, dirigenti sanitari e veterinari. Il nostro obiettivo è chiaro, la nostra azione coerente”.

L’Aran, fatti passi avanti

A confermare i passi avanti è anche l’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle Pubbliche amministrazioni (Aran) che dopo il muro contro muro intravede una intesa.
“Il clima è stato positivo e produttivo”,  osserva il presidente Aran, Antonio Naddeo, al termine della riunione, “Al centro della discussione odierna, in particolare, il tema dei servizi di guardia, l’indennità di esclusività nel part-time, il patrocinio legale. Su quest’ultimo punto vi è la disponibilità dell’Aran ad accogliere le richieste avanzate dalle organizzazioni sindacali. Riprenderemo le trattative il 5 settembre”.

La volontà del ministro

I medici confidano nel ministro Schillaci che riesca a convincere il Governo sulla determinazione dei medici e sulla necessità di evitare una rischiosissimo crollo del Sistema sanitario pubblico. “Riteniamo il ministro della Salute Orazio Schillaci un nostro alleato, verranno calendarizzati altri incontri con tavoli tematici. Siamo fiduciosi della volontà del ministro di fare bene, anche se il lavoro da fare è tantissimo e il tempo poco”, puntualizza l’ Anaao-Assomed.

Su cosa verte il confronto

La vera soluzione è solo quella di ricondurre l’orario di lavoro alla sua natura fisiologica e al rispetto pieno e inderogabile della normativa comunitaria. “Ma per raggiungere questo obiettivo è indispensabile mettere le mani sulla parallela problematica degli organici dei medici ospedalieri”, osserva il leader dei medici del Ssn, “che è una faccenda extracontrattuale sulla quale nessuno – e ripeto nessuno – interviene in modo fattivo e definitivo. Se le aziende sanitarie per garantire la continuità dell’assistenza ricorrono a milioni di ore di “eccedenza” oraria senza nemmeno garantire la fruizione di quelle obbligatoriamente riservate all’aggiornamento, non può che significare che esiste una evidente notevole carenza di medici; o, meglio, di medici di talune discipline”.

Clima di sospetti

C’è un tema che inquieta i medici,  che definiscono come “clima di sospetti” infondato.
“In questa estate di lavoro, di sacrifici, di ferie non godute (ben 5 milioni di ferie arretrate!), di ospedali e Pronto Soccorso in affanno, continuano a spopolare le pubblicità a tutta pagina che incitano a denunciare presunti casi di malasanità”, scrive l’Anaao, “fermo restando il sacrosanto diritto di ogni paziente di adire alle vie legali nel caso si dovesse sentire offeso o vittima di malasanità, non comprendiamo e non accettiamo questo clima di sospetto che si continua ad instillare nei cittadini.
A fronte di questa caccia alle streghe, forse non tutti sanno che, in base a dati statistici, il 95% delle cause intentate nei confronti dei dirigenti medici e sanitari del Sistema sanitario nazionale si conclude con un nulla di fatto e, dato ancor più allarmante, con una compensazione delle spese”.

L’impegno per la salute

Quindi per il sindacato il medico innocente deve anche pagarsi le spese per essersi dovuto difendere da accuse infondate, rimarca il sindacato dei medici.
“Perché comunque il nemico numero uno è il medico, come se attaccarlo potesse risolvere le sofferenze di patologie spesso incurabili che possono portare purtroppo al decesso, come se attaccare il medico potesse restituire una felicità ormai persa”, fa presente l’Anaao Assomed, “È estate, è vero. Ma il Servizio sanitario nazionale non va in vacanza.
Per questo l’Anaao Assomed lancia un monito al Governo affinchè agisca per legge sulla depenalizzazione dell’atto medico, coinvolgendo i professionisti nella definizione del provvedimento e nel frattempo chiediamo con urgenza che i Consigli territoriali dell’Ordine degli avvocati e l’Autorità garante della concorrenza e del mercato adottino provvedimenti duri nei confronti di chi lucra sulla sofferenza della gente”.

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