Domenica scorsa a Porto Tolle in Veneto il Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità e delle Foreste Francesco Lollobrigida ha incontrato le associazioni di categoria e i rappresentanti delle cooperative interessate al provvedimento a sostegno del contrasto al ‘granchio blu’, il crostaceo che ha invaso il Mar Mediterraneo causando danni, tema che verrà discusso nel corso del Consiglio dei Ministri.
“Abbiamo stanziato 2,9 milioni di euro, che domani formalizzeremo in Consiglio dei Ministri” ha dichiarato durante l’incontro il Ministro Lollobrigida aggiungendo: “Martedì mattina ci incontreremo al ministero con tutte le associazioni, insieme ai dirigenti e definiremo in maniera puntuale esattamente quali sono gli interventi da programmare e le aree che riteniamo idonee per affrontare l’emergenza”. Il granchio blu, crostaceo originario dell’Atlantico del Nord, sta mettendo a rischio gli allevamenti di vongole, cozze e ostriche dell’Adriatico, con danni di oltre il 50% sulle produzioni. La proliferazione eccessiva di questo granchio, che si ciba di molluschi e pesci d’allevamento, in Italia sta andando a minare un’economia da 100 milioni di euro.
Il Ministro ha spiegato: “Siamo in un’area molto rilevante per la pesca che in questo momento ha una criticità dovuta al granchio blu, una animale allogeno che quest’anno si è moltiplicato in maniera pericolosa. Abbiamo una vocazione strategica nell’affrontare i problemi e ragionare non solo su quello che avviene oggi ma su quello che non deve avvenire in futuro e su questo elemento in particolare ci sono idee che vengono portate avanti dalle associazioni, dai nostri tecnici del ministero. Dobbiamo definire non solo le aree ma anche le modalità di intervento e le misure più idonee da intraprendere”.
Il Ministro Lollobrigida evidenziando l’importanza della pesca nella nostra economia ha poi concluso: “Per il Governo Meloni la pesca, su cui in questi anni si è investito poco, è strategica. Con la pandemia e poi con la guerra di aggressione della Russia verso l’Ucraina si è compreso meglio quello che noi dicevamo da tempo ossia che le filiere lunghe di approvvigionamento non sono sufficienti e sono instabili. Bisogna rimettere al centro la nostra produzione, la nostra economia e tra questi elementi sicuramente l’agricoltura, l’allevamento e la pesca. Intendiamo investire il più possibile per rilanciare queste attività”.