Quando si mette male sembra non voler finire mai. Ci sono voluti tre giorni, in Emilia-Romagna, nell’area boschiva tra San Cassiano e San Martino in Gattara, nel ravennate, per placare un incendio che ha richiesto l’intervento di supporto ai vigili del fuoco, forestali e protezione civile anche dell’Aviazione dell’Esercito.
Si sono dovuti alternare con un elicottero due equipaggi del 7° Reggimento dell’AVES per sganciare circa 24.000 litri d’acqua. Opera di spegnimento resa più difficoltosa via terra per il terreno sconnesso a causa delle frane e gli smottamenti del maggio scorso. I danni, in E-R terza somma più alta al mondo Prima l’acqua, poi il fuoco. L’Emilia-Romagna è funestata da fenomeni naturali estremi e i dati di una ricerca statistica di Aon, broker assicurativo internazionale, le alluvioni in quella regione – dopo i terremoti di Siria e Turchia – sono state la terza catastrofe naturale, al mondo, per danni economici causati, nei primi sei mesi del 2023. Tuttavia, Aon ha affermato che il bilancio finale potrebbe essere significativamente più alto, poiché l’intero importo del danno fisico effettivo non sarà risolto per i mesi a venire. “Le perdite globali per gli enti assicurativi privati e pubblici (14 miliardi di euro) sono attualmente stimate vicine sia alla media che alla mediana degli ultimi 10 anni”. “Tuttavia, è probabile che il potenziale sviluppo delle perdite aumenti ulteriormente il totale. Quello del 2023 – si legge nel report – è stato anche di gran lunga il primo trimestre più mortale dal 2010”, quando un devastante terremoto ad Haiti provocò circa 160.000 morti.
In Emilia-Romagna oltre ai morti, 10.000 persone sono state costrette a evacuare le loro case a causa delle inondazioni, mentre circa 400 strade sono state chiuse e sono state registrate almeno 50.000 interruzioni di corrente. I picchi storici di portata fluviale si sono diffusi su un’ampia fascia della regione, interessando tutte le province. Inoltre, l’alluvione ha provocato oltre 400 frane, di cui circa 100 a Forlì Cesena, 90 a Ravenna, 40 a Bologna, 25 a Modena, 15 a Reggio Emilia e più di dieci a Rimini. Sono state registrate notevoli perdite agricole su decine di migliaia di ettari di terreno coltivato e le associazioni agricole locali hanno riferito che oltre 5.000 aziende sono state sommerse dalle acque. Nel mondo, finora, più di 187 miliardi di euro di danni Finora, a livello globale, si stima che i danni complessivi causati da eventi climatici estremi abbiano sorpassato i 187 miliardi di euro. La quinta più alta mai registrata e la più alta dal 2011.
Notizia preoccupante per l’Italia che è identificata in un report appena pubblicato dal Disaster Risk Management Knowledge Centre del Joint Research Centre della Commissione europea paese d’Eurpa tra i più vulnerabili alle catastrofi naturali. Solo per i danni del maggio scorso in Emilia-Romagna si è parlato di 8,9 miliardi, ma esperti e assicuratori sostengono che sia una cifra destinata a crescere. E solo una piccola percentuale di questi danni – si stima circa il 27% – è riferita a beni assicurati. Questo in parte per manchevolezza dei proprietari, ma anche perché – secondo Verisk, multinazionale di analisi e valutazione rischi – la maggior parte del mercato assicurativo italiano non copre le alluvioni. Negozi e aziende assicurati contro alluvioni. Abitazioni no I dati Verisk indicano che il 45% di negozi e aziende è coperto da assicurazioni contro le alluvioni. Mentre il rischio alluvione copre case e villette solanto in una proporzione “residuale”.
Addirittura in molte regioni italiane vi è una grave lacuna in termini di protezione per questi rischi, in quanto non sono generalmente coperti da polizze standard. “A causa della scarsa diffusione di queste coperture – commenta Verisk – sarà pertanto molto ridotta la percentuale di danni a carico degli assicuratori, a fronte degli ingenti danni complessivi.” Questo significa che l’impatto finanziario dell’alluvione di maggio, sulle famiglie è stato e resta pesantissimo anche perché si stima che, i privati, abbiano subito danni per oltre 2 miliardi di euro, con 70.300 edifici coinvolti. Mentre per quanto riguarda le imprese, quelle potenzialmente danneggiate sono 14.200 per un totale di 1,2 miliardi di danni. Nel comparto agricolo ci sono circa 12.000 imprese danneggiate, coinvolte per 1,1 miliardi di euro di danni tra produzioni distrutte, ripristini fondiari, terreni persi e allevamenti decimati.