In Campania l’emergenza smog è considerato un problema tutt’ora insormontabile. Si pensi al fatto che il 99% dei comuni analizzati presenti nei bollettini quotidiani del rilevamento inquinamento atmosferico dell’Arpac non è riuscito a rispettare i valori limite suggeriti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS): nel dettaglio, sono 13 le città con i valori più alti di polveri sottili, superando i valori OMS per più del doppio, tra questi il comune di San Vitaliano che nel 2022 ha registrato una media annuale di PM10 pari a 46 µg/mc rispetto al limite OMS di 15 µg/mc; seguita da Volla con 41 µg/mc e Pomigliano d’Arco e Aversa con 38 µg/mc.
Città pulite: l’impegno di Legambiente
Ad esaminare l’attuale situazione è il report di Legambiente “Mal’aria di città” realizzato nell’ambito della campagna Clean Cities, in cui si fa il bilancio sulla qualità dell’aria in città confrontando il valore medio annuale di PM10, PM2.5 e NO2 con i parametri suggeriti dall’OMS . Il quadro che emerge è preoccupante dato lo scarso impegno delle città nel rispetto dei valori fissati dall’Oms. Punto a favore per il comune di Ottati (Sa) per il PM10 e PM2.5 e i comuni di Solofra(Av), Pratella(Ce), Presenzano(Ce) e Ottati (Sa) per il biossido di azoto.
Polveri sottili oltre i limiti dell’Oms
Per il PM10 è Avellino che fa registrare il maggior numero di sforamenti annui ( ben 51 µg/mc per la centralina Avellino Scuola Alighieri) ed è, inoltre, la città che presenta una media annua di PM10 più alta. Per arrivare ai limiti stabiliti dall’Oms deve operare una riduzione del 49% della quantità ad oggi rilevata. Seguono poi Napoli e Caserta, con una riduzione necessaria di PM10 del 45 e 44% e infine Salerno e Benevento rispettivamente con il 41% e 40%. Per quanto riguarda il PM2.5 sono Napoli e Avellino le città in cui si misurano livelli medi annui di PM2.5 più alti. Per raggiungere i valori consigliati dall’Oms, che è di 5 µg/mc è necessario per entrambe le città una riduzione del 69%. Segue Benevento che dovrebbe ridurre le concentrazioni del 67% e, infine, Caserta e Salerno con il 57%.
Le misure da adottare
All’interno del report sono indicate le soluzioni da adottare per avere città meno inquinate. L’inquinamento atmosferico deve essere affrontato con azioni efficaci, con misure di emergenza adottate dal governo nazionale, regioni e comuni. Nell’ambiente urbano i due settori che incidono maggiormente sono la mobilità e il riscaldamento domestico. Per questi motivi sarà necessario accelerare la transizione ecologica e adottare misure che puntino davvero sulla mobilità sostenibile, elettrica e di condivisione. Investire su un trasporto pubblico locale moderno, treni per pendolari e mobilità alternativa rappresenta una priorità, senza dimenticare la riqualificazione energetica degli edifici, garantendo così una riduzione nelle emissioni dagli impianti di riscaldamento domestici
Misure green di Legambiente
Sono poi definiti gli obiettivi di riduzione da raggiungere in ambito urbano rilanciate dall’associazione ambientalista. Oltre a delimitare lo spazio pubblico urbano a misura d’uomo (con quartieri car free, strade a 30 km all’ora, strade scolastiche, smart city), occorre implementare il trasporto pubblico elettrico con 15.000 nuovi autobus per il TPL (rifinanziando il Piano Nazionale Strategico della Mobilità Sostenibile a favore di soli autobus a zero emissioni); nuove reti tranviarie per 150 km (o filobus rapid transit). Incentivare la sharing mobility anche nelle periferie e nei centri minori, vietare la commercializzazione dei veicoli a combustione interna al 2030 (al 2035 per camion e autobus interurbani prevedendo una strategia per il biometano liquido per l’autotrazione) e prevedere lo stop agli incentivi per la sostituzione dei mezzi più vecchi e inquinanti a favore di mezzi più nuovi ma ugualmente inquinanti. Sul fronte del riscaldamento domestico, serve un piano di riqualificazione energetica dell’edilizia pubblica, con abitazioni ad emissioni zero consentendo il progressivo abbandono delle caldaie a gasolio e carbone da subito, e a metano nei prossimi anni verso sistemi più efficienti alimentati da fonti rinnovabili (es. pompe di calore elettriche).