Un recente studio sulle previsioni, basato su simulazioni matematiche e pubblicato sulla rivista Nature Communications dai fratelli Peter e Susanne Ditlevsen, fisici dell’Istituto per la matematica dell’Università di Copenhagen, indica che l’Europa tra meno di quarant’anni potrebbe improvvisamente raffreddarsi. Secondo tale studio ‘Avviso di un imminente collasso della circolazione rovesciata meridionale atlantica’ una delle correnti oceaniche cruciali per la distribuzione del calore, la Amoc (Atlantic Meridional Overturning Circulation), sarebbe destinata a collassare intorno al 2057. I due ricercatori danesi dichiarano: “Contrariamente a quanto possiamo immaginare sull’impatto del cambiamento climatico in Europa, si potrebbe avere in serbo un futuro più freddo”.
La spiegazione scientifica
I Ditlevsen spiegano: “Se continuiamo a emettere gli stessi livelli dei gas serra come facciamo oggi, il sistema di correnti oceaniche che attualmente distribuisce il freddo e il caldo tra la regione del Nord Atlantico e i tropici si bloccherà completamente”. Per i Ditlevsen le immissioni di gas serra potrebbero porre fine ad alla corrente Amoc evidenziando che l’ultima volta che questa corrente si è interrotta è stato in concomitanza con l’Era glaciale, circa 14mila anni fa. La Corrente Atlantica Amoc fa parte della più grande Corrente del Golfo e ha un effetto fondamentale sulla distribuzione del calore e delle precipitazioni in Europa permettendo un clima complessivamente mite. Secondo Peter e Susanne Ditlevsen, il collasso dell’Amoc decreterebbe temperature molto più rigide nonostante il riscaldamento globale; inoltre, esso in Nord America farebbe aumentare il livello del mare e in India, in Sud America e in Africa sancirebbe la fine delle piogge da cui dipende la sussistenza alimentare di milioni di persone. Susan Ditlevsen ha commentato: “Amoc, infatti, trasporta acqua calda in Europa, ma l’immissione in atmosfera di pesanti quantità di gas serra, insieme allo scioglimento accelerato della calotta glaciale della Groenlandia, sta modificando le dinamiche marine legate alla temperatura delle acque superficiali e di quelle profonde. Il blocco della Amoc potrebbe avere conseguenze molto gravi per il clima, ad esempio, modificando il modo in cui il calore e le precipitazioni sono distribuiti a livello globale”.
Le nuove simulazioni
Le nuove simulazioni Ditlevsen, però non sono in linea con quanto pubblicato ultimamente dall’Ipcc (Intergovernmental Panel on Climate Change) dal momento che il principale ente internazionale per la valutazione dei cambiamenti climatici dell’Onu non prevede blocchi totali o improvvisi della corrente Amoc. A riguardo, gli autori della ricerca affermano: “I modelli utilizzati dal panel hanno una risoluzione grossolana e non sono abili nell’analizzare i processi non lineari coinvolti, il che potrebbe renderli eccessivamente conservativi. Dovremmo essere molto preoccupati. Questo sarebbe un cambiamento molto, molto grande” aggiungendo “qualsiasi sarà la reale evoluzione del clima, è importante ridurre le emissioni di gas serra il prima possibile”.