La Ue ha recentemente annunciato i 41 vincitori del terzo bando per progetti di tecnologia pulita che beneficeranno di 3,6 miliardi di euro di finanziamenti. Una delle soluzioni per decarbonizzare l’industria, soprattutto quelle cosiddette hard to abate, è rappresentata dall’applicazione di tecnologie di Carbon Capture and Utilisation (CCU) e di Carbon Capture, Utilisation and Storage (CCUS). Tra i progetti, che entreranno tutti in funzione prima del 2030 e che consentiranno già nei primi dieci anni di attività di evitare l’emissione di 221 milioni di tonnellate di CO2, tre riguardano impianti situati nei Balcani. 127 milioni di euro andranno a finanziare il progetto IRIS – Innovative low carbon idrogeno and methanol product by large Scale captur, in Grecia – che prevede la cattura della CO2 nell’unità di reforming del metano. Una volta combinata con idrogeno verde, l’anidride carbonica sarà utilizzata per la produzione di e-metanolo, vettore energetico a basse emissioni di carbonio. Sempre nel Paese ellenico, la Ue sosterrà il progetto IFESTOS, che prevede la produzione di cemento a zero emissioni di carbonio grazie a tecnologie di ossicombustione di prima e seconda generazione e di cattura criogenica post-combustione. Si prevede che una volta avviato consentirà di evitare circa il 98,5 per cento delle emissioni di gas serra dell’impianto; la CO2 catturata sarà quindi liquefatta e trasportata in un sito di stoccaggio permanente nel Mediterraneo. Terzo beneficiario è il progetto KOdeCO net zero, in Croazia, che mira a creare la prima catena CCS end-to-end nel Paese. Anche in questo caso, infatti, la CO2 catturata nell’ impianto di Koroma?no dovrebbe essere inviata al primo deposito geologico offshore permanente nel Mar Mediterraneo. KOdeCO è un dimostratore industriale su larga scala della tecnologia Cryocap™ adattata alla cattura diretta dei fumi di produzione del clinker nella parte superiore del preriscaldatore. Questa innovativa soluzione permette un risparmio di elettricità fino al 20 per cento, minori emissioni, maggiore efficienza di captazione, circolarità della condensa e ridotto consumo di acqua, con l’obiettivo di produrre cemento carbon free entro il 2028.