Fondazione Con il Sud intende sostenere interventi a favore dei caregiver, che quotidianamente assistono familiari con bisogni di cura elevati. In particolare, la Fondazione, tramite la quinta edizione del Bando Socio-Sanitario, mette a disposizione quattro milioni di euro di risorse private per progetti che prevedano percorsi di supporto volti ad alleviarne il carico assistenziale e a potenziare i servizi di cura per gli assistiti. L’iniziativa si rivolge alle organizzazioni di terzo settore di Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia. “È indispensabile alleggerire il carico psicofisico, e non solo economico, di chi con affetto, dedizione e molta determinazione ogni giorno si prende cura di una persona cara che purtroppo si trova in difficili condizioni di salute. Partiamo dal valorizzare quel bagaglio fatto di competenze e radicamento sul territorio che il terzo settore e la cooperazione tra le diverse organizzazioni sa introdurre. Per farlo, però, diventa imprescindibile la collaborazione tra pubblico e privato sociale, che, come Fondazione, auspichiamo e promuoviamo in vari ambiti. In particolare, con questo bando richiediamo esplicitamente questa sinergia attraverso reti di prossimità in un’ottica di welfare comunitario”, ha dichiarato Stefano Consiglio, Presidente della Fondazione Con il Sud. Le proposte potranno prevedere l’attivazione o il potenziamento di servizi di orientamento e consulenza per offrire informazioni su modalità di accesso alle prestazioni socio-sanitarie, opportunità e risorse per l’assistenza e la cura, il supporto per pratiche burocratiche; interventi di supporto pratico alla quotidianità; azioni volte a favorire il benessere psico-fisico del caregiver, anche attraverso attività di promozione del tempo libero, momenti di aggregazione e auto/mutuo aiuto, attività volte a promuovere reti di prossimità in un’ottica di welfare comunitario, anche per sostenere i caregiver lavoratori. Il bando si rivolge a partenariati composti da un minimo di quattro organizzazioni, almeno due delle quali appartenenti al mondo del Terzo settore. Nei progetti dovrà essere coinvolto l’ente pubblico responsabile dei servizi socioassistenziali del territorio sul quale si intende intervenire, che potrà aderire ad una o più proposte di progetto. Potranno essere coinvolti, inoltre, il mondo delle istituzioni, della scuola, dell’università, della ricerca e delle imprese. L’iniziativa si articola in due distinte fasi: la prima finalizzata alla selezione delle proposte con maggiore impatto sul territorio di intervento e la successiva rimodulazione, volta ad arricchire la proposta e a chiarire eventuali aspetti critici rilevati nella fase di valutazione.