mercoledì, 18 Dicembre, 2024
Società

Pensione anticipata, proposta Acli: aiuto a chi ha bisogno

Novità per la pensione anticipata, la cosiddetta Ape sociale. A darne notizia con la possibilità di avere accesso ai servizi di consulenza è il patronato Acli che ricorda come la Legge di Bilancio 2020 ha prorogato fino al 31 dicembre 2020 l’indennità APE Sociale, introdotta sperimentalmente per il periodo dal 1° maggio 2017 al 31 dicembre 2019. Ma cos’è l’APE Sociale?

“È un’indennità che permette di ritirarsi in anticipo dal mondo del lavoro e che “accompagna” i richiedenti fino all’età prevista per la pensione di vecchiaia, cioè 67 anni”, spiega l’Associazione Cristiani lavoratori italiani,
“Infatti questo tipo di sostegno previdenziale può essere richiesto da tutte le categorie dei lavoratori dipendenti, da quelli autonomi artigiani, commercianti e coltivatori diretti e dagli iscritti alla Gestione Separata”. “Per poter richiedere l’indennità”, spiega ancora le Acli, “sono stati fissati dei requisiti generali e altre condizioni più soggettive”. Dal punto di vista anagrafico, l’APE Sociale è rivolta a coloro che abbiano compiuto 63 anni di età. Per quanto riguarda il requisito contributivo, i richiedenti devono poter far valere almeno 30 anni di contributi, oppure 36 anni nel caso siano stati lavoratori addetti ad attività “gravose”.

“A favore delle lavoratrici madri, i requisiti contributivi sono ridotti di 12 mesi per ciascun figlio, fino ad un limite massimo di 2 anni”, fa presente le Acli. Sintetizzando l’Ape Sociale è riservata ai lavoratori appartenenti ad una delle seguenti categorie: disoccupati a seguito di licenziamento, dimissioni per giusta causa o risoluzione consensuale, oppure per scadenza del termine del contratto a tempo determinato con almeno 18 mesi di lavoro negli ultimi 3 anni, che abbiano terminato da almeno 3 mesi il godimento della prestazione di disoccupazione; lavoratori che assistono da almeno 6 mesi il coniuge, un parente di primo grado convivente con handicap grave, oppure un parente o un affine entro il secondo grado convivente, a condizione che i genitori o il coniuge abbiano compiuto i 70 anni o siano invalidi o deceduti; invalidi civili, con grado di invalidità accertata pari o superiore al 74%; lavoratori dipendenti che svolgono da almeno sette anni negli ultimi dieci, o sei anni negli ultimi sette, attività lavorative cosiddette “gravose”, per le quali è richiesto un impegno tale da rendere particolarmente difficoltoso e rischioso il loro svolgimento in modo continuativo. L’importo dell’Ape Sociale è erogato per 12 mensilità, per un importo massimo di 1.500 euro mensili. “Non è previsto”, ricorda le Acli, “il pagamento degli assegni al nucleo familiare e l’indennità non è reversibile in caso di decesso.

Anche per l’anno 2020 i termini per la presentazione delle domande sono: 31 marzo, 15 luglio o 30 novembre”. Per sapere di più l’Associazione Cristiani lavoratori italiani, metterà a disposizione “i suoi
operatori” per verificare l’eventuale diritto a chiedere l’APE Sociale. “Vieni a trovarci presso i nostri sportelli, ti aspettiamo”, propongono i coordinatori delle Acli.

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