“Il capitalismo digitale, con l’impiego dei big data e dell’intelligenza artificiale, sta cambiando profondamente il rapporto tra imprese e mercati”. Insomma tutto cambia e dati su ciò che siamo, cosa desideriamo e soprattutto cosa facciamo nella sfera privata, saranno una panacea per chi vuole modificare, orientare e incentivare consumi, mode e opinioni. Nel previsto patto tra intelligenza artificiale e big data l’uomo inteso come libero e autonomo verrebbe a piegarsi a nuove ideologie e semplificazioni che non sono affatto rassicuranti. Il mondo accademico della scienza, della ricerca è già pronta a conoscere il futuro e lo fa con iniziative come quella che si terrà venerdì 28 febbraio 2020, alle ore 11 all’Università LUMSA – Aula Magna Via Filippo Parlatore 65 – Palermo.
“La recente uscita dei libri Big data”, si legge nella nota di presentazione del convegno, “Come stanno cambiando il nostro mondo – di Marco Delmastro e Antonio Nicita, Il Mulino, 2019 e Intelligenza artificiale: ultima chiamata. Il sistema Italia alla prova del futuro – di Stefano da Empoli, Università Bocconi Editore, 2019) è occasione per un incontro di presentazione che il Dipartimento di Giurisprudenza – Palermo ha organizzato venerdì 28 febbraio 2020 per discutere di Big data & intelligenza artificiale. Tra diritto ed economia”.
La presentazione è in programma nell’Aula Magna dell’Università LUMSA, sede di Palermo, con inizio alle ore 11. Dopo i saluti introduttivi Gabriele Carapezza Figlia, Direttore del Dipartimento di Giurisprudenza – Palermo, seguiranno gli interventi dei professori Giovanni Battista Dagnino, Presidente del Corso di Laurea magistrale in Economia e Management, Università LUMSA, e Carolina Perlingieri, Ordinario di Diritto privato, Università di Napoli Federico II, moderati dal giornalista di MF Milano-Finanza Antonio Giordano. All’incontro saranno presenti gli autori.
L’intervento di Gaetano Armao, Assessore all’Economia e Vice-Presidente della Regione Siciliana concluderà i lavori.
“L’evento di Palermo intende stimolare una discussione”, spiegano i promotori dell’incontro, “sulla spinta che le nuove tecnologie digitali possono imprimere alla competitività del nostro Paese e sulle opportunità e sui rischi generati dall’invisibile nuvola dei big data. La rilevanza dei big data e dell’intelligenza artificiale (AI) per l’economia e la società digitale investe molti ambiti ma il tema di fondo riguarda la creazione di valore, i nuovi poteri di mercato e le nuove opportunità redistributive e occupazionali nel nuovo capitalismo digitale”.
Per questo motivo si pone il problema di una ‘governance’ dei dati e delle politiche di promozione dell’intelligenza artificiale (AI) che analizzi le interdipendenze tra protezione e mercato del dato e gli effetti di un’eventuale regolazione a più livelli, incluse le sfide etiche poste dall’avvento dell’intelligenza artificiale.
“Occorre chiedersi”, prosegue la nota di presentazione, “se le dinamiche competitive legate ai dati debbano essere oggetto di una particolare attenzione da parte del diritto antitrust o della regolazione, o se invece debbano essere lasciate alla disciplina di mercato”.
Per le aziende la principale sfida sta nell’adottare una politica di gestione del dato basata sull’intelligenza artificiale (AI) ed è possibile farlo puntando soprattutto su due elementi: velocità decisionale e team orizzontali. Le aziende italiane, che hanno il vantaggio competitivo di avere una maggiore flessibilità interna, sono in grado di adattare il proprio modello aziendale in tempi molto più rapidi e con modalità trasversali alle diverse funzioni.
“Il capitalismo digitale”, osservano gli ideatori del convegno, “con l’impiego dei big data e dell’intelligenza artificiale, sta cambiando profondamente il rapporto tra imprese e mercati, ma anche la relazione tra dimensione (monopolizzazione), efficienza e concorrenza. Resta da capire quale sia il ruolo delle politiche pubbliche e della regolazione nel governare questo fenomeno complesso”.