I dati della Polizia Stradale parlano chiaro, nel 2022 gli incidenti stradali sono stati 70.554 contro i 65.852 del 2021, un +7,1%. Quelli mortali hanno provocato 1.489 decessi, con un +11,1%. In altre parole aumenti di incidenti e di morti. Una ecatombe di cui si occuperà oggi il Consiglio dei ministri, che su velocità e sicurezza terrà un confronto con delle decisioni che si annunciano un giro di vite e, nel contempo, un discusso ampliamento del limite di velocità. Su alcune tratte autostradali ci sarà la possibilità di sfrecciare a 150km l’ora sulla corsia di sorpasso. Per contro, sui neopatentati scattano regole severe.
Restrizioni e sicurezza
Negli obiettivi del Cdm quello di rendere più responsabile lo stare al volante per se stessi e per gli altri. Un faro di attenzione è puntato sui giovani. Le misure restrittive prevedono la revisione al Codice della strada.
“Arriviamo col disegno di legge sulla sicurezza stradale che non è un decreto chiuso”, fa presente il vicepremier e ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Matteo Salvini, “Ci sono alcuni principi per i neopatentati: per i primi tre anni non potranno guidare auto di grossa cilindrata, i neopatentati che verranno fermati con l’utilizzo del telefono mentre guidano verranno fermati e verrà sospesa loro la patente, per i recidivi con l’uso di alcol e droga ci sarà la revoca definitiva della patente”. In questo aggiornamento del Codice della strada non potevano mancare due fenomeni che oggi suscitano l’attenzione del legislatore. Una maggiore tutela per chi va in bici e le nuove norme per chi è su un monopattino.
Sorpasso ciclisti, occhio agli spazi
Per la sicurezza dei ciclisti gli automobilisti dovranno evitare i sorpassi se non avranno almeno un metro e mezzo di spazio, ci saranno poi delle restrizioni di chi guida il monopattino. In questo caso le nuove norme prevedono casco, targa, assicurazione per la sicurezza loro e degli altri”, scelta osserva il ministro, “conto che non faccia miracoli ma salvi vite”
Autovelox da uniformare
Un tema che interessa gli automobilisti è quello degli autovelox che da strumento utile per ridurre guide pericolose sono diventati per i Comuni un metodo per fare multe a ripetizione per rinsaldare le casse municipali. Il Consiglio dei ministri oggi dovrà ridefinire l’uso degli autovelox che dovranno essere uniformati a livello nazionale. “Siano strumento di utilità nel salvare vite”, osserva il ministro Salvini che aggiunge, “e non siano unicamente usati per fare cassa per rimpinguare le case comunali. Un conto è tutelare la sicurezza stradale, un conto intervenire in situazioni non opportune sulla mobilità”.
Il nuovo fronte è 150km/h
Se da un lato scattano restrizioni oggi il Cdm, dovrebbe dare una indicazione che allarga le maglie dei limiti di velocità. Una possibilità legata ad uno studio che prevede un aumento dei limiti di velocità in alcuni tratti autostradali. Non sarà per tutte le tratte, ma solo per quelle che oltre a rispondere ai nuovi standard di sicurezza dovranno avere un basso numero di incidenti. I concessionari autostradali stanno studiando, su quali segmenti autostradali si potrà andare oltre i 130km/h, in alcuni orari, laddove ci sono tre, quattro o addirittura cinque corsie, allora “un superamento controllato degli attuali 130 chilometri orari come negli altri paesi europei può essere preso in considerazione”, osserva ancora il ministro eri Trasporti. “Laddove c’è un ridotto tasso di incidenti, ci sono alcuni tratti autostradali sostanzialmente a tasso di incidentalità pari allo zero”, puntualizza Matteo Salvini, “si potrà, se la norma lo consentirà, superare i 130km/h come in tanti paesi europei”.
Guida sotto alcool e droga
Il disegno di legge a cui il Cdm darà oggi il via libera continente la nuova misura dell’ ”alcolock”. Un vero pugno di ferro contro chi è alla guida in condizioni non appropriate. Un’importante norma necessaria a prevenire una delle principali cause di incidenti. L’obbligatorietà dell’alcolock scatterà per coloro che sono condannati per aver guidato sotto l’effetto di alcol. Si tratta del dispositivo, già in uso in altri Paesi europei, che impedisce l’avvio dell’auto se il tasso alcolemico del guidatore è superiore a zero.
Monopattini solo col casco
Il pacchetto di riforma sulla sicurezza stradale conterrà nuove norme dedicate alla micromobilità: per i monopattini oltre all’assicurazione, sarà necessario indossare il casco che sarà obbligatorio e mentre il mezzo dovrà avere un contrassegno identificativo, oltre all’assicurazione. Dure sanzioni sempre per i monopattini che sono lasciati in sosta selvaggia e per quanti si avventurano nella guida contromano.
Le reazioni e le liti
Le indicazioni del Governo e le dichiarazioni del ministro hanno acceso un confronto politico e delle Associazioni dei consumatori (che si dividono tra loro), che contestano o apprezzano le decisioni del Cdm. “La sicurezza stradale è un tema molto importante e la velocità è una delle cause principali degli incidenti stradali. È molto pericoloso alzare i limiti di velocità, quindi non sono d’accordo con proposte che vadano in questa direzione”, contesta Cosimo Ferri, ex sottosegretario alla Giustizia e figlio del ministro ai Lavori Pubblici Enrico Ferri – che nel 1988 impose il limite massimo di 110 km/h sulle autostrade (era di 140). Ferri si dichiara poi “stupito” dalla proposta di Salvini. A scendere in campo anche il Codacons che giudica in modo negativo ogni possibile modifica al Codice della strada, e nel mirino l’elevazione dei limiti di velocità in autostrada. “L’innalzamento dei limiti in autostrada è un’idea già lanciata nel 2001”, ricorda il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, “dall’allora ministro dei Trasporti Lunardi e poi tirata di nuovo fuori nel 2009 da Matteoli. Un’idea subito abbandonata perché avrebbe avuto ripercussioni pesantissime sulla sicurezza stradale, incrementando il numero di morti sulle strade”. Il leader della Confederazione dei consumatori sottolinea i dati Istat sull’incidentalità in Italia: oltre il 12% di sinistri, morti e feriti sulle nostre autostrade “è causato proprio dall’eccesso di velocità”. La riforma, invece, piace all’Unione nazionale consumatori. “Bene, sarebbe ora”, plaude il presidente Massimiliano Dona, “Al di là del fatto che il Codice della strada all’articolo 142 già prevede che sulle autostrade a tre corsie, se hanno il tutor, gli enti proprietari o concessionari possono elevare il limite massimo di velocità fino a 150 km/h. Ora speriamo”, auspica infine Dona, “che con la spinta del ministro finalmente si possa consentire agli automobilisti di poter andare a 150 km/h purché su quelle strade vi siano almeno 3 corsie, il tutor e l’asfalto drenante”.