Lo scorso 20 giugno il Ministro per la Protezione civile e per le Politiche del mare, Nello Musumeci e il Direttore della Protezione civile nazionale, Fabrizio Curcio hanno presentato a Roma “It-Alert” il nuovo sistema di allarme pubblico nazionale attualmente in fase di sperimentazione. It-Alert è un servizio d’informazione diretto alla popolazione in caso di grandi rischi imminenti o già in corso che, inviando messaggi sui cellulari presenti nell’area interessata, favorisce l’avviso alle persone potenzialmente coinvolte con l’obiettivo di minimizzare l’esposizione individuale e collettiva al pericolo. Infatti, come previsto dalla Direttiva UE 2018/1972 “Per i sistemi di allarme pubblico e dal Codice delle comunicazioni elettroniche italiano, il servizio verrà attivato in caso di gravi emergenze o di eventi catastrofici imminenti o in corso”. In Italia al momento la Direttiva del 7 febbraio 2023 del Ministro della Protezione civile e delle Politiche del mare prevede, nell’ambito delle competenze del Servizio nazionale della protezione civile, sei casi per i quali It-Alert potrà essere impiegato una volta terminata la sperimentazione: “maremoto generato da un sisma; collasso di una grande diga; attività vulcanica, relativamente ai vulcani Vesuvio, Campi Flegrei, Vulcano e Stromboli; incidenti nucleari o situazione di emergenza radiologica; incidenti rilevanti in stabilimenti soggetti al decreto legislativo 26 giugno 2015, n. 105 (Direttiva Seveso); precipitazioni intense”. I primi test del sistema di allarme pubblico che hanno riguardato l’implementazione tecnologica, l’invio e la ricezione dei messaggi in vari formati e l’analisi dei primi feedback, sono stati condotti già in occasione delle esercitazioni di protezione civile “Vulcano 2022” e “Sisma dello Stretto 2022”. Il calendario prevede che ora i test vengano effettuati il 28 giugno in Toscana e il 30 in Sardegna, il 5 luglio in Sicilia e il 7 in Calabria e infine il 10 in Emilia-Romagna. Dopo i primi 5 test regionali, entro la fine del 2023 verranno effettuati i test nelle altre Regioni e nelle Province Autonome di Bolzano e Trento. Il periodo di sperimentazione terminerà a febbraio 2024. Dopo la fase di sperimentazione e una volta pienamente operativo, questo sistema di allerta consentirà di raggiungere chiunque si trovi nei territori interessati dall’emergenza o dall’evento calamitoso, purché abbia lo smart-phone acceso e connesso alla rete di telefonia mobile. Nel corso dell’introduzione il Ministro Musumeci ha spiegato: “Il sistema di allarme pubblico nazionale, la cui sperimentazione contiamo di concludere prima della prossima primavera ha l’obiettivo fondamentale di sviluppare una cultura della prevenzione e di informare tutta la popolazione di un rischio imminente o di un disastro già in corso, in modo che ciascuno possa adottare i comportamenti richiesti dalla situazione per mettere in salvo sé stesso, i propri familiari e chi ha vicino. É un processo in divenire che richiede impegno, fatica e un passo dopo l’altro, ma punta a dotare la nostra Nazione di una protezione tecnologicamente avanzata pronta a scattare in caso di disastri di natura plurale: eventi sismici, idrogeologici, incendi, esondazioni, rotture di dighe o persino incidenti legati alla radioattività. Oggi facciamo un passo avanti importante per la nostra comunità nazionale anche se abbiamo ancora da fare molta strada, in collaborazione e coordinamento con gli altri Paesi europei”. A riguardo, anche Fabrizio Curcio ha ribadito l’importanza del sistema It-Alert evidenziando che: “Il raccordo tra Dipartimento della Protezione Civile, Regioni, Conferenza delle Regioni e Province Autonome e ANCI consentirà di avviare nei prossimi giorni i primi test regionali di invio del messaggio di avviso alle popolazioni”. Nello specifico, It-Alert non sostituisce tutti gli altri strumenti di informazione d’emergenza ma vi si affianca; per questo, rimane fondamentale per la popolazione la diffusione di una cultura del rischio attraverso la consapevolezza dell’importanza della prevenzione, della conoscenza delle caratteristiche del proprio territorio, dei comportamenti da adottare e delle buone pratiche di protezione civile. Il servizio It-Alert è conforme allo standard internazionale Common Alerting Protocol (CAP) per garantire la completa interoperabilità con altri sistemi, nazionali e internazionali, di divulgazione di allerte, allarmi di emergenza e avvisi pubblici. Sul sito www.it-alert.it sarà possibile compilare un questionario indicando se il messaggio sia stato ricevuto o meno. Il riscontro da parte della popolazione interessata dai test contribuirà a individuare le eventuali criticità da risolvere e a migliorare il sistema.