Il grido di allarme nell’agricoltura è unanime: manca manodopera. Un problema in più che va ad incidere sulla già difficile situazione di un settore che fa fatica a restare protagonista tra cambio climatico, alluvioni, concorrenza e crisi del lavoro nei campi.
Allarme in tutti i settori
“Per le imprese agricole è sempre più difficile trovare dei lavoratori disponibili e adeguatamente professionalizzati”, sottolinea con preoccupazione la Confagricoltura, “Da Nord a Sud, dall’ortofrutta alla zootecnia, il grido di allarme è unanime: manca manodopera. Questa carenza, grave e strutturale, genera problemi di produzione e crea stress alle imprese”.
Manodopera straniera troppe incertezze
Non è una questione solo agricola, ma è più grave e preoccupante, proprio per le caratteristiche di questo tipo di attività, segnala la Confederazione, poco elastica rispetto ai tempi delle lavorazioni, che seguono i cicli biologici naturali. “Finora”, osserva la Confagricoltura, “si è ricorso in modo crescente a manodopera straniera, con tutte le incertezze dei decreti flussi e delle relative procedure, oppure esternalizzando con contratti di appalto labour intensive, con le preoccupazioni di una normativa tutt’altro che chiara rispetto a questa forma contrattuale”.
Restituire dignità al lavoro
“Sono queste”, evidenzia la Confagricoltura, “le soluzioni possibili o si può fare di più per restituire dignità al lavoro agricolo e renderlo maggiormente attrattivo, specialmente per i giovani? Che cosa fanno gli altri Paesi?”
Necessario un confronto
Ipotesi, proposte ed esperienze verranno analizzate e dibattute con esperti della materia e rappresentanti delle Istituzioni. L’appuntamento è per mercoledì 21 giugno a Roma, a Palazzo della Valle, alle 10.30. “I problemi del mercato del lavoro agricolo”, annuncia la Confederazione, “e i fenomeni economici e sociali che lo caratterizzano, immaginando possibili soluzioni, anche innovative, per aiutare le imprese a risolvere questa criticità”.
Frutta in maturazione
Dai calcoli fatti gli agricoltori lamentano la mancanza di circa il 30% della forza lavoro. La raccolta di fragole, ciliegie e asparagi è già iniziata. In questi giorni parte il diradamento di alcune specie frutticole e nel giro di poche settimane le varietà precoci saranno mature.
Cosa accade all’estero
Il tema della carenza di manodopera non riguarda solo l’Italia. A livello europeo lo stesso problema si è riproposto in Gran Bretagna, dove da un paio di anni, a causa dell’entrata in vigore della Brexit, si sono persi gli stagionali provenienti dall’Est Europa. Questo ha portato i coltivatori inglesi a rivedere al ribasso i propri volumi produttivi per non lasciar marcire i prodotti in campo. Come emerge da un sondaggio realizzato dal sindacato National Farmers Union, per lo stesso motivo nei primi mesi del 2022 nelle campagne sono rimasti abbandonati raccolti del valore di 26 milioni di euro, per un totale di ben 500mila posti vacanti solo in agricoltura. In Francia non va meglio. Anche qui la scorsa primavera l’indagine di Pole Emploi, l’agenzia pubblica francese per il lavoro, rivelava la mancanza di 120mila lavoratori agricoli.