“Le autorità libiche hanno arrestato migliaia di uomini, donne e bambini. Molti, tra cui donne incinte e bambini, sono detenuti in strutture sovraffollate e non igieniche. Chiediamo che le autorità devono garantire alle agenzie delle Nazioni Unite e alle organizzazioni umanitarie l’accesso senza ostacoli ai detenuti che necessitano di protezione urgente”. È questa la denuncia di Unsmil, la missione di supporto delle Nazioni Unite in Libia. La Libia è un punto di partenza fondamentale per i migranti, che spesso fuggono dai conflitti e dalla povertà nell’Africa subsahariana e le Nazioni Unite hanno esortato la Libia a trattare i migranti e i richiedenti asilo con dignità, sottolineando le preoccupazioni per il loro trattamento, compresa la detenzione arbitraria e l’espulsione di massa. Cercano di raggiungere le coste italiane attraverso il Mar Mediterraneo. Secondo l’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim), la Libia ospita più di 600mila migranti. La maggior parte entra illegalmente attraversando vaste zone di deserto. Da inizio anno più di 7.000 migranti sono stati intercettati in mare e riportati in Libia, ha affermato l’Oim. Oltre 600 persone sono annegate nei tentativi di attraversamento e 368 persone risultano disperse. Nello stesso periodo, secondo l’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati, sono arrivati in Italia più di 50.000 migranti, di cui oltre 22.000 dalla Libia.