Ormai siamo quasi alla soglia dei 20 anni da quando con l’avvento dei primi robot chirurgici, il più famoso dei quali il Robot da Vinci, cominciammo ad interessarci ad un futuro della scienza medica che avrebbe radicalmente cambiato la chirurgia di allora. Come ormai noto la chirurgia robotica è un’area della medicina che utilizza tecnologie avanzate per assistere i chirurghi durante interventi chirurgici. Questa tecnologia offre una serie di vantaggi, tra cui una maggiore precisione, minore invasività, tempi di recupero più rapidi e forse minori rischi di complicanze per i pazienti.
I sistemi robotici chirurgici in uso sono costituiti da bracci robotici che vengono controllati dal chirurgo tramite una console. Il chirurgo guida i movimenti del robot e il sistema converte tali movimenti in azioni precise all’interno del corpo del paziente. I robot chirurgici sono dotati di strumenti chirurgici miniaturizzati, come pinze e bisturi, che consentono al chirurgo di eseguire operazioni con una maggiore precisione e una migliore manovrabilità rispetto alle tecniche chirurgiche tradizionali. Molte ormai sono le specialità chirurgiche che utilizzano i Robot per diversi interventi.
Nel mio campo urologico un esempio ne è la prostata. I robot chirurgici offrono una visione tridimensionale e ingrandita dell’area di lavoro, consentendo a noi chirurghi di avere una migliore visualizzazione e una maggiore precisione durante l’intervento. La successiva introduzione della tecnologia digitale nei robot chirurgici (uso di dispositivi elettronici ed informatici per elaborare, trasmettere e archiviare dati in formato digitale) ha elevato la qualità delle prestazioni degli stessi e noi chirurghi ne abbiamo avuto vantaggi anche immediati con possibilità d’uso di smartphone e tablet, Internet, connettività wireless, Cloud computing (archiviazione e accesso a dati e applicazioni su server remoti) Intelligenza artificiale (IA) con apprendimento automatico, realtà virtuale (VR) e realtà aumentata (AR) evoluzione tecno che continua in modo galoppante ,ed irrefrenabile. E proprio l’introduzione in chirurgia robotica delle tecniche immersive ha spostato fortemente l’attenzione dell’uso del Robot chirurgico su un piano non solo applicativo ma anche etico, di privacy, di diseguaglianza sociale (non tutti i pazienti potranno permettersi le stesse cure per l’alto costo di queste tecnologie). Insomma è arrivato uno tsunami tecnologico che sta influenzando e radicalmente trasformando il nostro mondo medico.
La realtà virtuale consente ai chirurghi di entrare in un ambiente virtuale tridimensionale, in cui possono visualizzare e interagire con rappresentazioni realistiche del corpo umano. Indossando un visore VR e utilizzando dispositivi di input come guanti o controller, i chirurghi possono simulare e praticare procedure chirurgiche complesse in un ambiente virtuale. La realtà aumentata, d’altra parte, sovrappone informazioni digitali al mondo reale. Utilizzando dispositivi come occhiali o visori AR, i chirurghi possono visualizzare informazioni digitali, come immagini diagnostiche, dati del paziente e guide procedurali, direttamente sulla superficie del paziente o all’interno del campo operatorio.
Ciò consente ai chirurghi di avere un’informazione contestuale in tempo reale mentre eseguono l’intervento. Sembrano tante magie insieme. I vantaggi della chirurgia immersiva includono una migliore visualizzazione e comprensione dell’anatomia del paziente, con il certo miglioramento della precisione e della sicurezza durante l’intervento. Inoltre, la chirurgia immersiva può essere utilizzata per scopi educativi, consentendo agli studenti di medicina e ai chirurghi in formazione di praticare procedure chirurgiche in modo simulato e sicuro, possibilità di collaborazione e consulenza a distanza l’assistenza durante interventi complessi o in aree geograficamente remote. Non tutti i problemi tecnologici sono però risolti ma questa è la strada del nostro futuro.
Poi non finisce qui perché se trasliamo questa potente evoluzione tecnologica nella filosofia del metaverso (ambiente virtuale tridimensionale in cui le persone possono interagire tra loro e con oggetti digitali in modo immersivo) e poniamo la Chirurgia all’interno di questo sistema metavertibile, il metaverso chirurgico avrà applicazioni molte interessanti. Ad esempio, potrebbe essere utilizzato per simulare interventi chirurgici in modo virtuale, consentendo ai chirurghi di acquisire esperienza pratica senza mettere a rischio i pazienti reali. La chirurgia virtuale potrebbe consentire agli operatori sanitari di esercitarsi in scenari complessi e di affinare le loro abilità senza dover effettuare interventi reali, essere utilizzata per migliorare la formazione e l’istruzione nel campo della chirurgica, oppure essere una piattaforma per la collaborazione e lo scambio di conoscenze tra chirurghi di diverse parti del mondo. E queste tecnologie introdotte nel sistema Salute e Sanità in generale amplificherebbero certamente le speranze di un futuro migliore per tutta l’Umanità.