Con oltre 120 decessi in media all’anno legati alla mancanza o all’usura dei più basilari sistemi di sicurezza come la cintura o il rollbar, il comparto agricolo si conferma nel nostro Paese come quello in cui le denunce di infortunio sul lavoro hanno esito mortale in media quattro volte di più rispetto agli altri settori produttivi.
La questione è stata portata all’attenzione dell’opinione pubblica da Federacma, la Federazione italiana delle associazioni nazionali dei commercianti di macchine agricole, che ha organizzato recentemente un convegno dal titolo “le morti bianche in agricoltura” per affrontare soprattutto il problema della “revisione delle macchine agricole”, come quella obbligatoria per le autovetture, la cui soluzione non può più essere rimandata di fronte al triste primato dell’agricoltura in termini di salute e sicurezza dei lavoratori.
Nonostante l’approvazione del decreto interministeriale nel lontano 2015, previsto sin dal Nuovo Codice della Strada del 1992, infatti, la revisione dei mezzi agricoli non è ancora operativa e ciò consente la circolazione di 1,2 milioni di trattori sprovvisti di cintura di sicurezza e 670mila privi di rollbar. Appena 100mila hanno adeguato i mezzi agricoli fuori norma.
“Attendiamo che la revisione diventi realtà da oltre otto anni e, contando che ci vorrà almeno un ulteriore biennio per formare il personale e attrezzare le officine, non possiamo più permetterci di perdere ulteriore tempo – ha dichiarato Andrea Borio, Presidente di Federacma.
E’ stato perciò auspicato che il tema sarà sicuramente al centro dei lavori della neo-istituita commissione parlamentare d’inchiesta per valutare le condizioni di lavoro in Italia sullo sfruttamento della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro pubblici e privati
“Il PNRR ha previsto ben 400 milioni di euro per la meccanizzazione in agricoltura – ha aggiunto Borio – fondi che, purtroppo, saranno riservati esclusivamente per trattori a trazione elettrica o a biometano, che trovano poco appeal nel mondo produttivo. Al contempo, l’intenzione del Masaf di destinare il Fondo Innovazione per l’acquisto di nuovi trattori è positiva ma sarebbe meglio vincolare le risorse alla sostituzione dei mezzi vetusti, con il rinnovo della misura anche nelle prossime annualità, così da avere un impatto concreto” ha concluso il presidente di Federacma.
In una recente ricerca dell’Accademia dei Georgofili viene evidenziata innanzitutto l’importanza della formazione e informazione degli operatori agricoli come base di un’efficace opera di
prevenzione, ma è indubbio che è necessario rendere le macchine intrinsecamente sempre più sicure, con interventi di tipo sia attivo che passivo.
Le statistiche rivelano che il trattore è di gran lunga la macchina più pericolosa con conseguenze a carico del conducente nella casistica più frequente di incidente, ovvero il ribaltamento: l’applicazione di una struttura di protezione (il ROPS, un insieme di elementi strutturali con lo scopo principale di ridurre la possibilità che un operatore trattenuto sul sedile da cinture di sicurezza possa essere schiacciato a seguito di un ribaltamento), in abbinamento ad una cintura di sicurezza correttamente indossata, permettono di trattenere efficacemente l’operatore all’interno del posto di guida.
La seconda causa di incidente grave e mortale in agricoltura riguarda l’errato uso dell’albero cardanico, elemento del motore per il quale risulta fondamentale un’accurata manutenzione dei dispositivi di protezione, troppo spesso pesantemente trascurata.
La ricerca più avanzata nel settore sta sviluppando nuove metodologie di monitoraggio e controllo di sicurezza attiva della macchina agricola, soprattutto per la prevenzione del verificarsi di condizioni pericolose anche nei confronti di soggetti terzi al conducente, grazie all’evoluzione delle tecniche digitali, informatiche e di georeferenziazione, nonché alla messa a punto di nuove tipologie di sensori, affidabili e a basso costo.