Definito “il regalo d’addio di David Bowie al mondo», Lazarus, è la grandissima opera rock che il grande artista britannico scrisse poco prima della sua scomparsa insieme al drammaturgo irlandese Enda Walsh.
Ma quest’opera in realtà è un grido di ribellione e disperazione dentro la quale è crocifisso l’uomo contemporaneo, frantumato e scisso, abitato in multiproprietà dai personaggi chiave dell’opera: l’alieno caduto sulla terra, la ragazza non ancora viva e non ancora morta, gli amanti felici e il serial killer che ha bisogno di freddare la gioia. David Bowie conosceva l’umano e come tutti i geni sapeva scorgere e raccontare ciò che era lontano dal palesarsi, per questo ogni sua opera è eterna e contingente, per la stessa ragione il suo “Lazarus” è un’opera di moderna epica, in cui teatro e musica si fondono in un unicum che si fa
patria dei nostri incubi e delle fragilissime bellezze umane.
Al Teatro Argentina, l’opera ha ottenuto un grandissimo successo di pubblico, riuscendo ad attrarre un pubblico tanto eterogeneo, quanto equamente entusiasta dello spettacolo e della vibrante interpretazione
di Manuel Agnelli che ha dichiarato: “Per rendere di nuovo vivo qualcosa bisogna avere il coraggio di metterci se stessi, perché è irrispettoso, è impossibile rifare uguale un’opera, se è una grande opera. Da
grandissimo fan di Bowie ho posto comunque molta attenzione al rispetto della metrica, del ritmo e anche, perlopiù, dell’intenzione nel cantato. Ho messo molto del mio, perché sento mia questa musica, e questo è dato proprio dalla grandezza dell’artista che abbiamo portato in scena”.
ERT / Teatro Nazionale ha ottenuto i diritti in esclusiva nazionale e a otto anni dal debutto a New York, questo particolare oggetto di teatro musicale va in scena per la prima volta in Italia con la regia del
direttore di ERT Valter Malosti, che ha curato la versione italiana confrontandosi con lo stesso Walsh. Nel ruolo del protagonista Newton, l’alieno caduto sulla terra, uno dei nomi di punta della musica italiana, Manuel Agnelli, cantautore e storico frontman degli Afterhours, affiancato dalla cantautrice vincitrice della XIV edizione di X-Factor Italia Casadilego e dalla coreografa e danzatrice Michela Lucenti. La colonna sonora include i più grandi successi di David Bowie (da Heroes a Life on Mars?, fino a Changes) e quattro brani che l’artista scrisse appositamente, tra cui il capolavoro che dà il titolo all’opera.
La pièce riprende le vicende del malinconico Thomas Jerome Newton, il migrante interstellare del noto romanzo di Walter Tevis L’uomo che cadde sulla terra (1963) e dell’omonimo film di Nicolas Roeg (1976), che vide Bowie nei panni del protagonista in una delle sue migliori prove d’attore. La versione di Bowie e Walsh è una sorta di sequel del libro di Tevis e del film di Roeg. L’alieno è ancora sulla Terra, sempre più
isolato dal mondo: rinchiuso nel suo appartamento, è afflitto dalla depressione e dalle alterazioni dell’alcol, in preda ai fantasmi della sua psiche che mescola realtà e sogno. Valter Malosti ha raccontato: “il primo vero disco che ho comprato, Heroes, è stato un vero rito, era il 24 dicembre 1977. Affrontando Lazarus mi è rimasta impressa una figura che Bowie ha avuto a cuore fin dall’inizio della creazione del progetto: Emma Lazarus, poetessa e attivista americana, divenuta famosa dopo la morte perché il suo poema The New Colossus, un inno all’accoglienza , è stato inciso alla base della Statua della Libertà. La musica di Bowie mi ha fatto sentire vivo per la prima volta, la musica è salvifica. Questo Lazarus è dedicato a voi e a tutti coloro a cui è bagnata l’arte, la musica, la voce”.
Lazarus sarà dal 1 al 3/6 a Ferrara, dal 6 al 18//6 a Torino, dal 22 al 23/6 a Bari.
foto di Fabio Lovino