Editato dall’Istituto dell’Enciclopedia Italiana Treccani e presentato nella Sala Spadolini del ministero della Cultura, nasce l’Atlante delle Imprese Creative e Culturali in Italia. Articolato in tre sezioni, l’Atlante intende fornire una fotografia inedita, complessiva e di dettaglio dello stato del settore. “Non si tratta soltanto parlare di cultura italiana ma di entrare nel merito di quelli che sono gli artisti della cultura italiana che sono le imprese e la professionalità”, ha detto il direttore scientifico di Atlante, Roberto Grossi. Il progetto è promosso da Cultura Italiae, Unioncamere, AICI, Istituto per il Credito Sportivo, con il sostegno di Intesa Sanpaolo, il patrocinio dell’ANCI e la collaborazione di Istat, Federculture e Fiztcarraldo. “Finalmente l’Atlante, come quelli del ‘500, ci accompagna alla riscoperta di questo mondo poco noto o talvolta sconosciuto che invece rappresenta non solo il Made in Italy ma l’elemento più importante della internazionalità dell’Italia”, sottolinea Grossi. Per il presidente di Cultura Italiae, “l’obiettivo dell’Atlante non è definire cos’è l’impresa culturale ma dare risposte tecniche, giuridiche e scientifiche su questo settore”. “Per la prima volta con l’Atlante è stata effettuata una mappatura delle imprese culturali e creative in senso stretto in tutti i Comuni italiani. Un lavoro capillare e dettagliato che restituisce la fotografia territoriale al massimo dettaglio di un segmento importante della nostra economia – spiega il segretario generale di Unioncamere, Giuseppe Tripoli -. Queste aziende contribuiscono a creare oltre il 3% del valore aggiunto italiano, danno occupazione a più di 830mila persone e lo scorso anno hanno espresso una domanda di lavoro di quasi 280mila contratti a tempo determinato e indeterminato, pari a più del 5% della opportunità offerte delle imprese di industria e servizi. Ma considerando l’indotto ad esse collegato e l’effetto moltiplicatore che esse hanno sul resto dell’economia, arrivano a rappresentare quasi il 16% del valore aggiunto italiano”. “Le imprese creative e culturali hanno un valore importante non solo per l’aspetto economico ma anche perché trasmettono valori come senso di comunità, partecipazione e capacità di cogliere le diversità”, ha detto Massimo Bray, direttore generale della Treccani. “Il valore dell’Atlante è accendere un faro su un settore strategico”, ha spiegato Giorgio Carlo Brugnoni, consigliere del ministero della Cultura.