In occasione dell’odierna Giornata mondiale della biodiversità, dedicata quest’anno al tema “Il nostro cibo, la nostra salute e la nostra biodiversità”, con l’obiettivo di sensibilizzare i cittadini sull’importanza del passaggio a sistemi agroalimentari più sostenibili per realizzare gli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’ONU e sanare la frattura tra economia e società, ENEA presenta il suo “manifesto per promuovere il dialogo attivo tra scienza, politica e società, sostenere lo sviluppo di servizi avanzati in chiave di sostenibilità e favorire la “transizione agroecologica” attraverso la rivitalizzazione della Dieta mediterranea. “I sistemi agroalimentari sono sempre più oggetto di disequilibri e conflitti geopolitici. Da qui la necessità di una transizione verso una maggiore sostenibilità ambientale, economica, sociale e di governance globale del cibo”. È quanto afferma l’ENEA tramite il responsabile della Divisione Biotecnologie e agroindustria Massimo Iannetta. “Dalla fine della Seconda guerra mondiale i sistemi alimentari sono riusciti a garantire un’offerta sempre più ampia di alimenti a disposizione di una popolazione mondiale in rapida crescita. Tuttavia, questa grande produzione ha lasciato dei segni: i sistemi agroalimentari intensivi hanno contribuito nel tempo al cambiamento climatico e alla perdita di biodiversità e allo stesso tempo risentono delle conseguenze di questi cambiamenti”, prosegue Iannetta. Non solo. La grande produzione agroalimentare genera alcune forti contraddizioni; ad esempio, un terzo di tutte le derrate alimentari prodotte va perso o sprecato. “Inoltre, la disomogenea distribuzione del cibo ha generato una polarizzazione della sua accessibilità; da una parte milioni di persone che soffrono di carenze alimentari, dall’altra l’abbondanza di cibo abbinata a una grande incidenza di malattie non trasmissibili riconducibili ad abitudini alimentari squilibrate, tra i rischi principali per la salute umana”, sottolinea Iannetta. È necessario dunque promuovere un sistema agroalimentare sostenibile, includendo tutte le attività lungo la filiera, compreso il consumo e lo smaltimento, così come gli elementi correlati, ad esempio le infrastrutture e il marketing, per garantire la sicurezza alimentare per tutti, senza pregiudicare le basi economiche, sociali ed ecologiche per le generazioni attuali e future. Occorre trasformare concretamente i sistemi agroalimentari. In questo contesto ENEA partecipa con le ricercatrici della Divisione Biotecnologie e agroindustria alle seguenti 3 tra le 30 coalizioni adottate da oltre 110 Paesi, nell’ambito del Vertice sui sistemi alimentari dell’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) del settembre 2021: “Agroecology”, con Milena Stefanova; “Food is never Waste”, con Chiara Nobili; “Healthy Diets”, con Claudia Zoani; contribuire alla qualità globale e alla sostenibilità della produzione agricola e alimentare, inclusi i settori della vendita al dettaglio. È necessario, inoltre, ridurre la forbice tra scarsità e abbondanza nelle dinamiche globali del cibo; attuare un cambio di paradigma in chiave “One Health” per fronteggiare la trasformazione dei sistemi agroalimentari, guardando alla salute dell’uomo come sistema.