lunedì, 18 Novembre, 2024
Esteri

Incriminato dal gran giurì Bryan Kohberger, il sospetto assassino degli studenti universitari in Idaho

Un gran giurì dell’Idaho ha incriminato l’uomo sospettato dell’uccisione di quattro studenti universitari a novembre, aprendo la strada a un’accusa di omicidio. Un’udienza preliminare nel caso contro Bryan Kohberger, di ventotto anni, era originariamente prevista per il mese prossimo, in seguito al suo arresto a dicembre per quattro accuse di omicidio di primo grado e furto con scasso per presunta irruzione in una casa di Mosca, Idaho, con l’intento di commettere un crimine. Ma la decisione dei pubblici ministeri di incaricare un gran giurì, che non era prevista, consente allo Stato di evitare l’udienza preliminare di una settimana che avrebbe richiesto di presentare prove davanti a un giudice, oltre a consentire all’avvocato difensore di controinterrogare i testimoni.

Da gennaio, avvocati, polizia e altri funzionari si sono astenuti dal rilasciare dichiarazioni dopo che il giudice magistrato della contea di Latah, Megan Marshall, ha emesso un ordine di non divulgazione, contestato da una coalizione di testate giornalistiche. Mercoledì un portavoce della Corte Suprema dell’Idaho ha confermato l’accusa del gran giurì. Né i pubblici ministeri né il difensore pubblico di Kohberger sono stati immediatamente contattati per un commento. Kohberger deve ancora presentare una dichiarazione; si prevede che lo faccia durante una contestazione lunedì.

L’atto d’accusa rimarrà sigillato fino ad allora. Le vittime sono Maddie Mogen, 21 anni; Kaylee Goncalves, 21 anni; Xana Kernodle, 20 anni; ed Ethan Chapin, 20 anni. Sono stati pugnalati a morte nelle prime ore del 13 novembre nel loro condominio fuori dal campus vicino all’Università dell’Idaho, dove erano studenti. Chapin, il ragazzo di Kernodle, era rimasto a casa durante la notte. Un motivo rimane poco chiaro negli omicidi; La famiglia di Kohberger ha dichiarato a gennaio che stavano collaborando con le forze dell’ordine per “promuovere la sua presunzione di innocenza”.

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