giovedì, 14 Novembre, 2024
Agroalimentare

Italmercati: dal Pnrr risorse ancora insufficienti

Dallo studio di Italmercati – The European House Ambrosetti emerge che i 150 milioni del Pnrr stanziati per i mercati agroalimentari italiani potranno generare un giro d’affari ulteriore di 2,8 miliardi annui (oggi ammonta a 10 miliardi), che si traduce in 1,5 miliardi di Pil aggiuntivo e 7.000 posti di lavoro. Sicuramente un passo necessario ma non sufficiente per estrinsecare il reale potenziale di Italmercati, la rete che riunisce i 21 mercati agroalimentari principali italiani.

Secondo tale studio, questi 150 milioni rappresentano, infatti, il 75% dell’ammontare necessario al comparto per esprimere a pieno il suo potenziale. La mancata erogazione dell’ulteriore 25% di fondi impedisce l’attivazione di ulteriori vantaggi socioeconomici: 500 milioni di valore aggiunto, 930 milioni di giro d’affari e altri 2.400 posti di lavoro. Si tratterebbe di una vera e propria penalizzazione in un momento di rilancio così significativo per un settore strategico del Made in Italy, quello dei mercati all’ingrosso, intorno a cui gravitano oltre 3.000 imprese, 26.000 posti di lavoro e che impatta sul Pil per 12,9 miliardi.

I mercati all’ingrosso hanno svolto il ruolo di “ammortizzatori” dell’impatto inflazionistico nel lungo percorso che va dal produttore al consumatore. Per ben il 53% delle volte, i mercati sono stati in grado di attutire le ricadute dell’inflazione sul portafoglio dei consumatori soprattutto nei mesi in cui il fenomeno di aumento dei prezzi era più accentuato. Fabio Massimo Pallottini, presidente di Italmercati, ha spiegato “I mercati agroalimentari devono essere parte integrante della filiera agricola e come Italmercati ci battiamo affinché venga riconosciuto il loro ruolo di anello di congiunzione del sistema agroalimentare. I mercati all’ingrosso garantendo competitività e alta qualità del prodotto rappresentano infatti la soluzione per combattere l’inflazione, variabile che sta di fatto disintegrando il potere d’acquisto dei consumatori e la capacità di investimento delle imprese. Guardiamo con interesse ai finanziamenti legati al Piano strategico nazionale della nuova Pac, auspichiamo di poter accedere ai fondi destinati al settore primario e riteniamo necessaria un’operazione di aggregazione e accorpamento delle infrastrutture esistenti in strutture moderne, più grandi per efficientare la rete”.

“Infine – ha proseguito – dato l’importante impatto ambientale legato alla logistica e distribuzione della filiera, è prioritario per il settore poter contare su nuovi fondi per la sostituzione del parco mezzi che commercializza i prodotti dai mercati agroalimentari ai mercati rionali, supermercati e ristoranti”. Secondo il ministro dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare, Francesco Lollobrigida, “gli investimenti che sono stati previsti sono stati molto importanti, stiamo accelerando tutte le pratiche per metterli a disposizione dei mercati che fanno la loro parte di compartecipazione in termini economici. I mercati non devono considerarsi isolati all’interno del quadro. Oggi a Italmercati si parla proprio di un coordinamento tra realtà che devono sempre più rafforzare questo modello che mette la logistica al centro di un consumo interno, ma anche di un export che deve essere sempre più rafforzato. Quindi velocizzare, specializzare, riuscire a coadiuvare le singole strutture secondo la propria propensione – conclude il ministro – possono essere certamente delle risposte che tengono al centro i mercati che devono avere una implementazione del loro ruolo di sviluppo”.

Con un tasso di crescita media annuale del 2,5%, i mercati della rete Italmercati sono in controtendenza rispetto al settore alimentare all’ingrosso per il quale è stato registrato negli ultimi anni un calo dello 0,1%. Anche gli investimenti hanno segnato una forte crescita, raggiungendo i 52 milioni nel 2022.

“Nell’attuale contesto di poli-crisi che stanno colpendo tutti gli operatori del sistema economico italiano, i mercati agroalimentari all’ingrosso hanno dimostrato di saper rivestire un ruolo di ‘ammortizzatori’ dell’inflazione all’interno della filiera agroalimentare estesa”, ha ulteriormente sottolineato Valerio De Molli, Managing Partner e Ceo, The European House Ambrosetti.

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