La primavera porta una ventata di ottimismo per l’economia italiana che dà segni di inaspettata solidità. La Commissione Ue prevede una crescita dell’1,2 e dell’1,1%, in aumento, seppur leggero, rispetto alle stime invernali che erano ferme all’0,8% e 1%. Una situazione migliore per l’Italia, almeno per il 2023, rispetto alle indicazioni del Governo, presenti nel Documento economico e finanziario, che aveva fissato la crescita programmatica all’1% e all’1,5% per il 2024. Bruxelles prevede un miglioramento della zona euro che si attesta all’1,1% nel 2023 e dell’1,6% nel 2024. Da sottolineare che a febbraio le stime erano rispettivamente 0,9 e 1,5%.
Le prospettive migliorate
Il primo giudizio positivo arriva dal Commissario europeo all’economia, Paolo Gentiloni.
“Complessivamente le prospettive dell’economia europea sono migliori del previsto. Abbiamo evitato una recessione in inverno e siamo orientati verso una crescita moderata quest’anno il prossimo. L’inflazione”, osserva Gentiloni, “si è dimostrata persistente ma è previsto che cali sia quest’anno che il prossimo. Tuttavia, il bilancio dei rischi è tornato ad orientarsi al ribasso”.
Italia buone notizie da Bruxelles
Paolo Gentiloni ha posto inoltre l’accento sulla situazione migliore raggiunta dall’Italia.
“Nelle prospettive di crescita”, ha puntualizzato il Commissario Ue, “nell’anno in corso proiettiamo per l’Italia la crescita più alta tra le maggiori economie europee, credo che non avvenisse da molto tempo”. “L’Italia ha avuto una crescita negli ultimi tre anni pari al 12%, molto significativa, che certamente era successiva a una crisi del -9% durante la pandemia, ma”, aggiunge Gentiloni, “la crescita è stata molto significativa”. Le migliori stime fanno esultare il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani. “Le previsioni della Commissione Europea danno in Italia +1,2 Pil per l’anno 2023, +1,1 per il 2024, disoccupazione in calo al 7,8% nel 2023, 7,7% nel 2024. Debito stabile. L’impegno del Governo continua”, scrive Tajani, “nel sostenere imprese e lavoratori favorendo il rilancio dell’Italia”.
Inflazione, stime da 6,1 a 2,4
Dalle valutazioni della Commissione Ue emerge anche un dato che interessa in particolare l’Italia, si tratta della “armonizzazione” dell’andamento dell’inflazione.
Bruxelles conferma la previsione di una inflazione al 6,1% per il 2023 a cui dovrebbe seguire un 2,9% nel 2024. Nel febbraio scorso la previsione per il prossimo anno era di poco più bassa del 2,6%. Andamento da confermare, ma non negativo, sul fronte dei conti pubblici, la Commissione resta cauta sulle prospettive italiane. Gli analisti di Bruxelles prevedono una attenuazione dell’incidenza al 140,4% del Pil per quest’anno, (dal 144,4% del 2022) e un livello quasi invariato al 140,3% per il 2024.
Economia Ue più solida
La Commissione ha ritoccato rispetto a tre mesi fa, le stime di crescita dell’Europa a conferma di un’economia che si mostra più solida rispetto alle aspettative.
“L’economia europea sta resistendo molto bene all’aggressione della Russia contro l’Ucraina”, ha fatto presente Valdis Dombrovskis, vicepresidente dell’esecutivo comunitario, “Tuttavia, ci sono molti fattori di rischio da tenere d’occhio”. Il riferimento è alla capacità di mettere sotto controllo l’inflazione. Bruxelles registra che il tasso di aumento dei prezzi a livello generale è in calo graduale, ma l’inflazione rimane elevata. “I prezzi dell’energia, decisamente più bassi, stanno riducendo i costi di produzione delle imprese”, osserva la Commissione, “Anche i consumatori vedono diminuire le loro bollette energetiche, anche se i consumi privati sono destinati a rimanere contenuti, poiché la crescita dei salari è in ritardo rispetto all’inflazione”.
Tassi e turbolenze
Bruxelles evidenzia in particolare il nodo del rialzo dei tassi di interesse che la Banca centrale europea ha ritoccato all’insù per 4 volte in poco mesi, oggi a 3.75. “Sebbene si preveda che la Banca centrale europea”, avverte la Commissione, “si stia avvicinando alla fine del ciclo di rialzo le recenti turbolenze nel settore finanziario potrebbero aggiungere pressione al costo e alla facilità di accesso al credito”. Per Dombrovskis, tuttavia, “è necessario mantenere lo slancio delle riforme e degli investimenti”.
Lavoro, i dati migliorano
In riferimento ancora all’Italia, la Commissione Ue prevede un miglioramento delle prospettive del mercato del lavoro. Bruxelles stima che quest’anno il tasso disoccupazione cali al 7,8%, dall`8,1% del 2022 e che nel 2024 si limi ulteriormente al 7,7%. Secondo le ultime previsioni dell’esecutivo comunitario, dopo il balzo del 3,8% del 2022, la crescita dell’occupazione in Italia dovrebbe attenuarsi ma proseguire con un più 0,8% per il 2923 e più 0,6% per il 2024.
Caso Germania, il crollo ordini
Bruxelles prevede la stagnazione per l’economia tedesca che sale di appena 0.2%. Secondo le analisi le difficoltà sono legate principalmente dall’elevato livello di inflazione. Mentre si evidenzia il drastico calo in Germania degli ordini industriali che fanno registrare un -10,7% a marzo come riportano i dati resi noti dall’Ufficio federale di statistica. Si tratta del numero negativo più significativo dal 2020, quando il calo era legato alla pandemia.