Secondo i dati del primo Osservatorio sull’abitare futuro, realizzato da Scenari Immobiliari e Abitare Co. il mercato delle case nuove è in costante crescita in Italia e si prevede andrà meglio di quello delle abitazioni usate. L’Osservatorio ha voluto anche analizzare il rapporto tra i giovani e la casa, attraverso un sondaggio per individuare anche le preferenze rispetto alla loro domanda abitativa. Ciò che ne emerge è che sempre più giovani desiderano una casa di proprietà, con dimensioni generose e minore attenzione alla presenza di servizi condominiali. Poco più del 60% del campione ritiene fondamentale la presenza di uno spazio aperto pertinenziale, quale un balcone o un terrazzo e un giardino privato o condominiale, utile alla creazione di un rapporto diretto l’ambiente naturale o urbano. Se nel 2022 le compravendite di immobili nuovi sono cresciute del 10%, per la fine del 2023 è previsto un ulteriore aumento del 2,7%, mentre le compravendite delle case vecchie caleranno dell’8%. Crescono anche i prezzi del “nuovo”, con un incremento medio di oltre il tre per centro negli ultimi due anni che si trascinerà anche nel 2023, previsto in aumento del 4,6%. Ma l’offerta è ancora bassa, e nelle grandi città si attesta intorno al 10% del totale. Sul fronte dei prezzi delle case nuove, in Italia negli ultimi anni c’è stato uno scatto in avanti, sia per la pressione della domanda che si confronta con un’offerta molto bassa, sia per i già citati aumenti dei costi a partire da quelli delle aree edificabili per passare attraverso quelli delle materie prime e della manodopera. Infatti, negli ultimi due anni i prezzi di vendita delle case nuove sono aumentati mediamente del 3,1% all’anno e per la fine di quest’anno le previsioni parlano di un ulteriore rialzo, complice l’inflazione, del 4,6%. Sul fronte dell’offerta di case nuove, come emerge dallo studio di Scenari Immobiliari e Abitare Co., solo sul mercato di Roma e Milano ci sono 17.400 case nuove, pari al 75,7% del totale delle case in vendita nelle principali undici città italiane, pari a 23mila. C’è solo un’altra città che offre sul mercato oltre mille nuove abitazioni, ed è Firenze con 1.450 unità immobiliari. Tra le maggiori città del Paese, all’ultimo posto per case nuove in offerta c’è Catania con 200 abitazioni, mentre a Palermo sono 350. Anche a Napoli, terzo comune capoluogo in Italia con oltre 900mila abitanti, c’è poca dinamicità e l’offerta di abitazioni nuove raggiunge 450 unità immobiliari. A Torino, che per numero di abitanti non è di molto inferiore a Napoli, il numero di case nuove in vendita è il doppio (900 unità). Ci sono poi Bari e Bologna, rispettivamente con 750 e 850 case nuove in vendita, che staccano nettamente Genova con solo 400 abitazioni in offerta sul mercato. Delle undici città esaminate solo quattro segnano una quota di mercato del nuovo superiore al dieci% rispetto al totale delle case in offerta, parliamo di Milano con una quota del (17,4%), Roma (13,2%), Firenze (12,7%) e Bari (11,3%). In tutte le altre città, il peso dell’offerta di nuove case in vendita rispetto al totale è più basso. Ad esempio, a Palermo la quota è solamente del 2,2%, a Genova del 2,7%, a Catania del 2,8%, a Napoli del 3,4%, a Torino del 3,6%, a Venezia del quattro% e a Bologna dell’8,1%. La periferia risulta l’area urbana più coinvolta dalle nuove costruzioni, visto che in termini percentuali tocca il 63,5%, a fronte di quote del 25,5 e dell’11,5% per l’area semicentrale e per quella centrale. I centri città meno coinvolti nelle nuove iniziative residenziali sono quelli di Roma, Milano, Bologna, Napoli e Venezia.