La doppia tegola, che riduce le aspettative di ripresa, cade in un sol giorno sulla testa di imprese e famiglie. La prima arriva da Francoforte con la decisione del Consiglio direttivo della Banca centrale europea di rialzare i tassi di interesse di 0.25 punti, portando il tasso a più 3.75. Per la presidente della Bce, Christine Lagarde, “le pressioni sottostanti sui prezzi rimangono forti. Tutti concordi che un altro aumento era necessario”. La seconda tegola sui conti delle famiglie, arriva invece dall’Italia con la bolletta del gas che torna a crescere con un balzo del +22,4% rispetto a marzo.
Terminati infatti gli sconti e reintrodotti tutti gli oneri di sistema, l’energia sarà più cara. In poche ore i costi per mutui e prestiti, così come per il gas, hanno subito aumenti e non di poco. Conti che pesano sui bilanci Per la Bce con il rialzo dei tassi si punta ad arginare l’inflazione – manovra però che ha sollevato dubbi – sul gas, invece, finiti gli aiuti di Governo, la bolletta tornerà a correre. Tradotto in cifre, nel caso della Banca centrale, per il Codacons l’aumento dei tassi d’interesse di 0.25 punti rappresenta una “mazzata media” da +20 euro a rata per le famiglie che hanno acceso un mutuo a tasso variabile. Per il gas l’aumento del 22.4% porta la bolletta media sul mercato tutelato a quota 1.283 euro annui, con una maggiore spesa su base annua pari a +235 euro a famiglia.
La decisione della Bce
La notizia di un rialzo dei tassi era scontata, tra l’altro l’aumento è stato più contenuto rispetto alla ipotesi di un rialzo del 0.50. La presidente della Bce, Christine Lagarde, ieri in conferenza stampa ha sottolineato che “c’è ancora strada da percorrere”, infatti l’obiettivo della Banca centrale europea è riportare l’inflazione al 2%. “Non stiamo facendo una pausa nei rialzi dei tassi”, ha puntualizzato osservando come nella riunione del direttivo ci sia stata una “varietà di visioni”, tuttavia “tutti concordavano che un aumento era necessario”. Christine Lagarde ha inoltre sottolineato come: “il settore bancario si è dimostrato resiliente”, nel contempo le incertezze non mancano, ad iniziare dagli sviluppi della guerra in Ucraina che “potrebbe di nuovo aumentare i costi di energia e cibo”. Il rischio è che si creino le condizioni per vedere di nuovo “salire l’inflazione ne medio termine”. Nel rispondere alle domande la Lagarde ha rimarcato che la Bce è consapevole dei problemi che l’aumento dei tassi ha creato su chi ha stipulato un mutuo.
“Le famiglie stanno soffrendo a causa dei rialzi e dei rimborsi” che diventano più onerosi, purtroppo non è qualcosa che possiamo alleviare”. Alcuni Paesi, ha spiegato ancora la presidente della Banca centrale, stanno prendono misure particolari come moratorie e rinvii, ma “il meglio che possiamo fare è domare l’inflazione il più rapidamente possibile”. Stessa valutazione arriva dalla nota della Bce, “Le prospettive di inflazione continuano ad essere troppo elevate” e lo sono state “per troppo tempo”, scrive l’Istituto di Francoforte per motivare la decisione presa nella riunione del suo Consiglio direttivo. Pur precisando che “l’inflazione complessiva è diminuita negli ultimi mesi”, la Banca sottolinea come “le pressioni sottostanti sui prezzi rimangono forti”. E precisa: “I passati aumenti dei tassi vengono trasmessi con forza alle condizioni finanziarie e monetarie dell’area dell’euro, mentre i ritardi e la forza della trasmissione all’economia reale rimangono incerti”. Dal punto di vista finanziario, spiega la nota della Bce, i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale saranno innalzati rispettivamente al 3,75%, al 4,00% e al 3,25%, con effetto dal 10 maggio 2023.
Codacons “mazzata” in arrivo
L’aumento dei tassi d’interesse di 25 punti base deciso oggi dalla Bce rappresenta una mazzata media da +20 euro a rata per le famiglie italiane che hanno acceso un mutuo a tasso variabile. Il Codacons, fa di conto e presenta le stime sugli effetti della decisione della Bce sulle tasche degli italiani in un mercato, quello dei mutui, che vale in Italia 426 miliardi di euro. “Occorrerà attendere le prossime settimane per capire come il mercato risponderà al rialzo dei tassi”, spiega il Codacons, “Negli ultimi giorni l’Euribor, indice di riferimento dei mutui a tasso variabile, si è attestato attorno al 3,09% per quello a 1 mese, 3,27% quello a 3 mesi: se l’aumento deciso dalla Bce dovesse essere traslato interamente sul mercato, l’Euribor salirebbe a quota 3,34% (quello a 1 mese), 3,52% quello a 3 mesi. Considerata”, osserva il Codacons, “una fascia media di mutuo a tasso variabile di importo compreso tra i 125mila e i 150mila euro, per una durata di 25 anni, ossia l’importo più richiesto in Italia da chi accende un finanziamento per l’acquisto di una casa, la rata mensile è destinata quindi a salire tra i 15 e i 25 euro per effetto della decisione odierna della Bce”, puntualizza il Codacons, “Se però si considerano tutti gli incrementi imposti dalla Banca Centrale Europea a partire dallo scorso anno, la rata mensile di un mutuo a tasso variabile salirà complessivamente tra i 225 e i 295 euro rispetto a quanto pagato nel 2021, con ripercussioni sulle famiglie comprese tra i +2.700 e + 3.540 euro all’anno”. “E non è certo un caso se, nell’ultimo anno, ben 2,4 milioni di famiglie con un mutuo a tasso variabile hanno dichiarato difficoltà nel pagamento delle rate, conclude l’associazione”.
Bolletta del gas, il balzo
Sul gas invece è stata l’Autorità pubblica di regolazione per energia, reti e ambiente, Arera ha illustrare il balzo del costo del gas, che sale a +22,4% per i consumi di aprile 2023, ma spesa anno scorrevole a -3,9%. “Dopo 3 mesi di riduzioni, la bolletta del gas sul mercato tutelato torna a crescere: per i consumi di aprile segna infatti un +22,4% rispetto a marzo. Lo rende noto con un comunicato l’Arera.
“L’incremento, pur in presenza di un prezzo medio del metano all’ingrosso nello scorso mese in leggero calo”, osserva l’Arera, “è dovuto principalmente alla riduzione, prevista dal recente “Dl bollette”, della componente di sconto Ug2, utilizzata nell’ultimo anno a beneficio dei consumatori per compensare gli aumenti”.
Mesi caldi consumi ridotti
“L’aumento sarà probabilmente percepito meno, perché arriva nel periodo dell’anno in cui i riscaldamenti sono ormai spenti e i consumi gas delle famiglie tendono al minimo”, sostiene Stefano Besseghini presidente Arera, “dobbiamo tener ben presente che abbiamo imboccato la strada di un ritorno alla normalità, in cui il sistema energetico è chiamato all’equilibrio senza il ricorso a finanze dello Stato per fronteggiare la crisi”.