Dal Report sugli infortuni sul lavoro in Italia di Eures e Uil emerge che sono 1.090 i decessi registrati sul lavoro nel 2022, pari a 3 infortuni mortali al giorno (e 4,7 ogni 100 mila occupati). Il numero delle vittime sul lavoro torna nuovamente a crescere anche in termini complessivi nel primo trimestre del 2023 (gennaio-marzo), registrando un +3,7% rispetto allo stesso periodo del 2022 (con 196 vittime contro 189), con un vero e proprio picco di crescita nel Nord-Ovest (+22,4%), dove la ripresa delle attività produttive sta comportando costi umani sempre più intollerabili. La prospettiva di genere mostra come gli infortuni con esito mortale coinvolgano in misura fortemente maggioritaria i lavoratori maschi (con 970 vittime nel 2022, pari all’89% del totale), a fronte di 120 vittime donne, pari all’11% del totale).Rispetto al 2021, quando gli infortuni con esito mortale erano stati 1.221, si osserva una flessione del 10,7%, dovuta tuttavia esclusivamente al quasi azzeramento delle vittime sul lavoro per causa Covid-19, che passano da 294 nel 2021 a 10 del 2022; sul fronte opposto si rileva un incremento degli infortuni mortali non correlati al virus, cresciuti nel 2022 del 16,5% (+153 vittime, da 927 a 1.080). L’indice relativo alle vittime ogni 100 mila occupati risulta inoltre direttamente correlato alla fascia di età, con i valori più alti per i lavoratori di 65+ anni (20,3), scendendo a 10,7 per quelli della fascia 55-64 anni, a 6 vittime ogni 100 mila occupati nella fascia 45-54 anni, fino al valore minimo di 2,7 tra i 25-34enni. In termini assoluti, tuttavia, il maggior numero delle vittime si conta nella fascia 55-64 anni (35,3% del totale) seguite dalla fascia 45-54 anni (29,5%); inferiore l’incidenza delle vittime della fascia 35-44 anni (13,7%), degli over64enni (10,2%) e di 25-34 anni (7,6%). Per quanto riguarda la nazionalità, prosegue il rapporto, sebbene le vittime italiane rappresentino l’84,9% di quelle totali (a fronte dell’15,1% di vittime di nazionalità non italiana), si conferma anche in questo caso tra i lavoratori stranieri un indice di rischio significativamente più elevato: nel 2021, infatti, ogni 100.000 lavoratori stranieri si sono verificati 9,3 eventi fatali, scendendo tale rapporto a 5,9 per gli occupati con cittadinanza italiana.