Un terzo del personale delle ambasciate russe sarebbe attualmente impegnato in missioni di intelligence. I giornalisti delle emittenti di diversi Paesi del nord Europa hanno scoperto che un numero enorme di dipendenti delle missioni diplomatiche russe nella regione sono probabilmente spie sotto copertura.
Le indagini condotte dai redattori dell’emittente nazionale finlandese Yle sono parte di un progetto condotto dalle emittenti televisive nordiche, in cui i giornalisti hanno svelato l’identità di decine di ufficiali dell’intelligence russa. Hanno collaborato a questa inchiesta l’emittente norvegese NRK, la svedese SVT, la danese DR ed il Dossier Center fondato da Mikhail Khodorkovsky.
Secondo le stime della polizia finlandese, fino a un terzo dei diplomatici dell’ambasciata russa potrebbero essere spie sotto copertura. Uno dei funzionari ha dichiarato all’emittente che i servizi finlandesi sono intervenuti più volte quando tali “diplomatici” hanno cercato di stabilire contatti con i russi in Finlandia per scopi di spionaggio.
Appartengono ufficialmente al personale d’ambasciata, ma in realtà lavorano sotto l’autorità del servizio di intelligence straniero russo SVR, dell’intelligence militare GRU o del Servizio di sicurezza federale (FSB).
Ad esempio, l’emittente finlandese Yle ha identificato le identità di tre ufficiali dell’intelligence russa che in precedenza avevano lavorato in Finlandia. Una spia russa identificata da Yle aveva diversi nomi sul social network russo Vkontakte. Si tratterebbe di una persona che ha lavorato presso l’ambasciata russa a Helsinki dal 2014 al 2018. Ha poi lavorato presso l’ambasciata russa a Copenaghen. Nella primavera del 2022, è stato espulso anche dalla Danimarca. In Finlandia, era stato il terzo segretario della missione diplomatica russa.
Secondo alcuni analisti del settore, gli operatori dell’intelligence lavorano spesso in questo tipo di compiti, mentre i diplomatici più importanti dell’ambasciata sono raramente impiegati dei servizi segreti.
L’emittente pubblica svedese SVT ha scoperto l’identità di 21 agenti dell’intelligence russa. Non meno di tredici di loro sono stati impiegati presso l’ambasciata russa a Stoccolma almeno fino ad aprile 2022.
Martedì scorso, la Svezia ha dichiarato che avrebbe espulso cinque diplomatici russi le cui azioni contraddicono il loro status diplomatico.
L’emittente norvegese NRK fa notare che, nell’ambito delle indagini, sono state individuate le identità di 38 agenti dell’intelligence russa legati a missioni diplomatiche nei Paesi del Nord Europa.
“Il metodo principale di SVR nei paesi occidentali e in altre parti del mondo è l’intelligence personale a lungo termine, ossia consiste nel reclutare fonti personali e ottenere materiale segreto, agendo sotto copertura diplomatica. Circa 13.000-15.000 persone lavorano in SVR”, afferma Mikko Porvali, che ha prestato servizio nella polizia finlandese ed attualmente insegna storia dell’intelligence all’università.
Nello spionaggio, la Russia utilizza anche persone a cui è stata data una falsa identità o il cui legame con lo stato russo è stato nascosto. Tali persone sono chiamate “illegali” nel mondo dell’intelligence. Si tratta di spie che operano clandestinamente senza godere dell’immunità diplomatica.
Nell’ottobre 2022, la Norvegia ha dichiarato di aver scoperto una spia russa che si fingeva un ricercatore brasiliano. Alcune fonti intelligence finlandesi ritengono probabile che, anche in Finlandia, esistano, oltre a coloro che operano sotto copertura diplomatica, altri agenti “illegali”.