Secondo l’ultima ricerca dell’Osservatorio Sanità di UniSalute e Nomisma per i napoletani la sanità pubblica resta un baluardo, con il 51% degli intervistati che dice di avere fiducia nel Servizio sanitario nazionale e il 41% lo ha definito ancora uno dei migliori al mondo. In molti, però, non esitano a denunciarne l’attuale situazione di crisi, probabilmente aggravata dall’impatto della pandemia. Il principale motivo di insoddisfazione, per quanto riguarda la sanità pubblica, sono i tempi di attesa. Secondo il 72% degli intervistati i tempi si sono allungati, mentre il 32% parla addirittura di un “forte aumento”. Secondo il sondaggio, oltre un napoletano su tre (36%) ritiene che il Servizio sanitario nazionale sia peggiorato rispetto a 5 anni fa; molto più bassa la percentuale di chi lo trova migliorato (14%), mentre il 50% non ha notato un cambiamento né in positivo né in negativo. La valutazione della sanità privata risulta invece più stabile: in questo caso l’opinione di circa tre napoletani su quattro (68%) è rimasta invariata, con una quota leggermente maggiore che la giudica migliorata (18%) rispetto a peggiorata (14%). Il 61% degli intervistati lamenta inoltre un aumento dei costi, e la maggioranza (55%) ritiene insufficiente il numero di medici e infermieri in servizio. Anche nel settore privato, comunque, c’è chi riscontra un allungamento dei tempi (47%), oltre a una crescita dei costi più evidente rispetto al servizio pubblico (67% ha percepito un aumento). Ma in base a quale criterio, allora, i napoletani scelgono di rivolgersi alla sanità pubblica o a quella privata? In realtà non ci sono sorprese. Chi nell’ultimo anno ha effettuato visite o esami in strutture pubbliche, dice di averlo fatto principalmente per il costo ridotto della prestazione (59%), mentre chi si è rivolto a strutture private dà come motivazione soprattutto i tempi di attesa inferiori (71%). Nel complesso, il livello di soddisfazione è nettamente più alto per i servizi sanitari privati rispetto a quelli pubblici: nel primo caso si dice soddisfatto delle cure ricevute il 71% degli intervistati, nel secondo solo il 45%. Questo non vuol dire che i napoletani non credano più nella sanità pubblica, anzi: come detto, la maggioranza (51%) dichiara di avere fiducia nel Servizio sanitario nazionale, e uno su due (41%) lo ritiene ancora tra i migliori al mondo. Per ovviare alle lacune evidenziate, il campione napoletano intervistato da UniSalute concorda soprattutto su una maggior integrazione tra sanità pubblica e privata (63% è d’accordo) e su un più ampio ricorso a soluzioni tecnologiche per l’assistenza a distanza (58%).