venerdì, 15 Novembre, 2024
Attualità

Con l’Intelligenza artificiale nuove professioni per gli studenti

In Italia, il 65% dei bambini iscritti alla primaria farà un lavoro che ancora non esiste. Tanto è forte l’impatto che l’Intelligenza artificiale avrà nel mondo del lavoro.

Nei prossimi anni, il 18% del lavoro a livello globale potrebbe essere svolto dall’Intelligenza artificiale. Si tratta di una previsione confermata da alcuni economisti della Goldman Sachs, all’interno del rapporto The Potentially Large Effects of Artificial Intelligence on Economic Growth.

Non appena appresa la notizia, sono stata sopraffatta da un senso di curiosità ma anche di soddisfazione. Circa due anni fa, mi ero accorta che l’Intelligenza artificiale stava iniziando ad assumere un ruolo da protagonista nell’ambito del mercato del lavoro e avevo sentito l’esigenza di offrire, a me stessa e ai miei coetanei, un piccolo contributo al servizio di orientamento al lavoro e alle nuove professioni.

Era giugno 2021 quando ho presentato per la prima volta il podcast “Lei non sa chi sono io”. Per me erano appena iniziate le vacanze estive, dopo quel primo anno al Liceo Classico e la positiva esperienza di orientamento verso il percorso di istruzione e formazione della scuola superiore di secondo grado, aveva generato in me l’attenzione -quasi la preoccupazione- per l’orientamento alla scelta dell’indirizzo universitario che segna un passo determinante per la transizione nel nuovo mondo del lavoro.

La lettera del Ministro Valditara alle famiglie degli studenti

Del resto, l’obiettivo di “rafforzare il raccordo tra primo e secondo ciclo di istruzione e formazione, per consentire una scelta consapevole e ponderata a studentesse e studenti che valorizzi i loro talenti e le loro potenzialità” è stato indicato anche dal Ministro dell’Istruzione e del Merito, il Prof. Giuseppe Valditara.

Nei primi giorni del 2023, dal dicastero di Viale Trastevere, il Ministro Valditara ha inviato alle famiglie degli studenti una lettera in cui poneva l’accento sul ruolo della scuola che deve informare e orientare gli studenti nella direzione dell’intelligenza artificiale. Insomma, per essere pronti a cogliere l’opportunità di nuovi sbocchi occupazionali, noi giovani dobbiamo poter scegliere in maniera consapevole il giusto percorso di studio e per far ciò dobbiamo acquisire dimestichezza con le attività lavorative in cui l’intelligenza artificiale sarà protagonista.

Intelligenza Artificiale: a rischio il posto di lavoro o vantaggio competitivo?

Intelligenza Artificiale, metaverso e tecnologie dell’industria 4.0 continuano a estendersi prepotentemente in tutti i settori e funzioni aziendali.

Per qualcuno il rischio è concreto: i robot sostituiranno i lavoratori umani.

Per altri, invece, l’Intelligenza Artificiale porta un vantaggio competitivo ed è addirittura capace di generare nuovi posti di lavoro.

Posizioni diametralmente opposte, tanto da risultare difficile stabilire chi ha ragione.

Poche settimane fa, ho intervistato un esperto di Intelligenza Artificiale. Eraldo Vaccargiu ha spiegato, con parole semplici come funziona il metaverso e come la tecnologia blockchain può agevolare certi processi connessi alle attività produttive e professionali.

Quali sono le nuove professioni del futuro?

Secondo Vaccargiu, la società continuerà ad avere bisogno delle “tradizionali” figure professionali, anche se a cambiare sarà il modo di svolgere la professione.

Per esempio, ho chiesto se in futuro si continuerà a esercitare la professione di Commercialista. La risposta ha tranquillizzato gli studenti di Economia anche se, come sostiene l’esperto, il modo di esercitare quella professione sarà differente da quello attuale. Basti pensare che il Commercialista potrà ricevere i propri clienti in uno spazio virtuale e il suo studio sarà ubicato nel metaverso.

La grande novità sarà poi rappresentata da un fitto elenco di nuove figure professionali, alcune delle quali sono già attive nelle aziende più innovative. Data scientist, ingegneri, esperti di data labeling, specialisti di hardware e nel settore protezione dati.

I data scientist sono professionisti esperti della lettura dei dati ricavati dall’intelligenza artificiale, capaci di riconoscere l’orientamento dei consumatori e agevolare così le strategie vincenti dei manager d’impresa.

Più in generale, le nuove professioni saranno destinate alla costruzione, manutenzione e assistenza alle “macchine”. Le stesse macchine che, forti di un impianto machine learning, offriranno servizi sempre più sofisticati.

Se è vero che un drone potrà sostituire il postino e che un robot farà il lavoro del cassiere e dell’autista, è altrettanto vero che ci sarà sempre più bisogno di ingegneri che dovranno progettare quelle macchine, operai che le produrranno e tecnici che dovranno fare assistenza e riparazione.

Si chiama evoluzione, ovvero, un processo di trasformazione, graduale e continuo, come tale inarrestabile. Piuttosto che tentare, invano, di fermare quel processo, meglio sarebbe dominarne gli sviluppi.

Liceale at Liceo Giulio Cesare di Roma e Speaker radiofonica at New Sound Level

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