Nel consueto Bollettino Economico della Banca Centrale Europea emerge che l’inflazione potrebbe rimanere troppo elevata per un periodo di tempo troppo prolungato in Europa. Pertanto, 16 marzo scorso il Consiglio direttivo ha deciso di innalzare di 50 punti base i tre tassi di interesse di riferimento della Bce, in linea con la sua determinazione ad assicurare il ritorno tempestivo dell’inflazione all’obiettivo del 2 per cento nel medio termine.
“L’elevato livello di incertezza accresce l’importanza di un approccio dipendente dai dati per le decisioni del Consiglio direttivo sui tassi di riferimento, che saranno determinate dalle sue valutazioni sulle prospettive di inflazione alla luce dei dati economici e finanziari più recenti, dalla dinamica dell’inflazione di fondo e dall’intensità di trasmissione della politica monetaria. Il Consiglio direttivo ha altresì dichiarato di star monitorando con attenzione le tensioni in atto sui mercati e di essere pronto a intervenire ove necessario per preservare la stabilità dei prezzi e la stabilità finanziaria nell’area dell’euro”, sottolinea la Bce.
“Il Consiglio direttivo ha dichiarato che il settore bancario dell’area dell’euro è dotato di buona capacità di tenuta, con solide posizioni di capitale e liquidità. In ogni caso, la BCE dispone di tutti gli strumenti necessari a fornire liquidità a sostegno del sistema finanziario dell’area dell’euro, qualora ve ne sia l’esigenza, e a preservare l’ordinata trasmissione della politica monetaria”, spiega la Banca Centrale Europea.