lunedì, 18 Novembre, 2024
Sanità

Flessione degli infortuni sul lavoro

Sono 86.483 le denunce di infortunio che nel mese di febbraio 2023 sono state presentate all’Inail, in calo del 29,1% rispetto alle 121.994 del primo bimestre 2022, in aumento rispetto alle 82.634 del 2021 (+4,7%) e in riduzione rispetto al 2020 (-10,4%) e al 2019 (-13,6%).

I dati rilevati al 28 febbraio a livello nazionale evidenziano per il primo bimestre del 2023, rispetto all’analogo periodo del 2022, un decremento dei casi avvenuti in occasione di lavoro, passati dai 111.975 del 2022 ai 74.916 del 2023 (-33,1%), mentre quelli in itinere hanno registrato un aumento del 15,5%, da 10.019 a 11.567.

Nel febbraio di quest’anno il numero degli infortuni sul lavoro denunciati ha segnato un -36,4% nella gestione Industria e servizi (dai 103.661 casi del 2022 ai 65.941 del 2023), un +4,2% in Agricoltura (da 3.435 a 3.579) e un +13,9% nel Conto Stato (da 14.898 a 16.963).

L’Inail osserva diminuzioni importanti degli infortuni in alcuni settori produttivi come la Sanità e assistenza sociale (-78,9%), l’Amministrazione pubblica, che comprende l’attività degli organismi preposti alla sanità – Asl – e gli amministratori regionali, provinciali e comunali (-71,8%), e il Trasporto e magazzinaggio (-65%).

L’analisi territoriale evidenzia un calo delle denunce in tutte le aree del Paese. La flessione maggiore è nel Nord-Ovest (-36,3%), seguito da Sud (-32,1%), Isole (-31,5%), Centro (-27,3%) e Nord-Est (-19,5%). Tra le regioni con i maggiori decrementi percentuali si segnalano Campania, Liguria, Lazio e Piemonte.

Il calo che emerge dal confronto dei primi bimestri del 2022 e del 2023 è legato sia alla componente femminile, che registra un -45,1% (da 58.004 a 31.867 casi denunciati), sia a quella maschile, che presenta un -14,6% (da 63.990 a 54.616). Il decremento ha interessato sia i lavoratori italiani (-32,1%) sia quelli comunitari (-26,0%) ed extracomunitari (-8,7%).

Dalla valutazione per classi di età emergono decrementi generalizzati in tutte le fasce, tranne tra gli under 20 (+36,6%) e, in minor misura, tra gli over 69 anni (+7,9%).

Le denunce di incidente mortale sul lavoro presentate all’Istituto nel primo bimestre 2023 sono state 100, 14 in meno rispetto alle 114 registrate nel primo bimestre 2022, quattro in meno rispetto al 2021, otto in meno rispetto al 2020 e 21 in meno rispetto al 2019.

A livello nazionale, pur nella temporaneità dei risultati, i dati rilevati al 28 febbraio di ciascun anno evidenziano per il primo bimestre 2023 rispetto al pari periodo 2022 un decremento sia dei casi mortali in itinere, scesi da 29 a 27, sia di quelli avvenuti durante le ore lavorative, passati da 85 a 73. Il calo ha riguardato l’Industria e servizi (da 100 a 87 denunce) e il Conto Stato (da cinque a due), mentre l’Agricoltura sale da nove a 11 decessi.

L’esame dei dati territoriali mostra un incremento nel Nord-Ovest (da 29 a 35 casi) e un calo al Sud (da 23 a 14), nelle Isole (da 12 a 6), al Centro (da 27 a 23) e nel Nord-Est (da 23 a 22). Tra le regioni con i maggiori decrementi si segnalano la Sicilia e il Lazio (-6 decessi per entrambe), la Lombardia (-5) e la Campania (-4), mentre per gli aumenti più evidenti il Piemonte (+9) e il Veneto (+3).

La diminuzione rilevata nel confronto del bimestre gennaio-febbraio 2022 e 2023 è dovuta sia alla componente femminile, i cui casi mortali denunciati sono passati da 13 a 7, sia a quella maschile da 101 a 93. In calo le denunce dei lavoratori italiani (da 97 a 84) e comunitari (da quattro a due), mentre aumentano quelle dei lavoratori extracomunitari (da 13 a 14).

L’analisi per classi di età evidenzia aumenti tra i 20-24enni (da quattro a sette casi) e tra i 55-59enni (da 22 a 26). I decrementi, invece, si riferiscono soprattutto alla fascia 35-39 anni (da 12 a tre) e quella 45-49 anni (da 15 a nove).

Le denunce di malattia professionale pervenute all’Inail nel primo bimestre del 2023 sono state 10.399, 2.319 in più rispetto allo stesso periodo del 2022 (+28,7%). L’incremento è del 33,3% rispetto al 2021 e del 4,6% sul 2019, mentre il dato è in riduzione dell’1,4% rispetto al 2020.

I dati rilevati al 28 febbraio di ciascun anno mostrano un aumento del 28,9% nella gestione Industria e servizi (da 6.681 a 8.611 casi), del 25,8% in Agricoltura (da 1.347 a 1.695) e del 78,8% nel Conto Stato (da 52 a 93). L’aumento delle denunce interessa tutte le aree del Paese: Nord-Ovest (+37,8%), Centro (+33,2%), Sud (+29,7%), Nord-Est (+25,7%) e Isole (+9,2%).

In ottica di genere si rilevano 1.578 denunce di malattia professionale in più per i lavoratori, da 5.966 a 7.544 (+26,4%), e 741 in più per le lavoratrici, da 2.114 a 2.855 (+35,1%).

L’incremento ha interessato sia le denunce dei lavoratori italiani, passate da 7.477 a 9.563 (+27,9%), sia quelle dei comunitari, da 221 a 243 (+10,0%), e degli extracomunitari, da 382 a 593 (+55,2%).
Le patologie del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo, quelle del sistema nervoso e dell’orecchio continuano a rappresentare, anche nel primo bimestre del 2023, le prime tre malattie professionali denunciate, seguite dalle patologie del sistema respiratorio e dai tumori.

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