Legambiente Sicilia plaude ai risultati ottenuti dall’inchiesta del Ros e della Guardia di Finanza che ha portato all’arresto di 94 persone nel messinese, che, da quanto emerge, avrebbero intascato indebitamente fondi europei per oltre 5,5 milioni di euro stanziati dall’Ue ai produttori agricoli.
“Ciò – scrive il gip che ha disposto gli arresti su richiesta della Dda di Messina – con gravissimo inquinamento dell’economia legale, e con la privazione di ingenti risorse pubbliche per gli operatori agricoli onesti”.
“Condividiamo in pieno le parole del gip – dichiara Gianfranco Zanna, presidente Legambiente Sicilia -. Veri e propri criminali si impadroniscono con l’intimidazione e con la violenza di aziende agricole private e spesso di intere aree demaniali per i loro loschi fini. Sfruttano illecitamente i contributi della Comunità Europea destinati invece, e questo è un autentico paradosso, a promuovere la vera e sana agricoltura che noi vogliamo”.
Secondo il responsabile agricoltura del direttivo Legambiente Sicilia, Alfredo Tamburino, “le agromafie sono un’autentica piaga della nostra agricoltura ed una delle cause principali della progressiva desertificazione umana ed ambientale dell’entroterra siciliano. Bisogna ripartire da qui – aggiunge l’esperto – ora che si è ripristinata la legalità, grazie al lavoro encomiabile della magistratura, e pensare di ridestinare queste terre ad una agricoltura sana e pulita chiedendo anzitutto alla Regione di fare chiarezza sul reale utilizzo delle aree demaniali in Sicilia, ponendole come occasione per tanti giovani”. (Italpress)