venerdì, 22 Novembre, 2024
Società

Sardegna-Marocco, in mountain bike dopo un tumore

Daniela Tocco, Donatella Mereu e Paola Zonza hanno partecipato alla “Marocco Expedition Women Challenge”, dopo un’adeguata preparazione atletica e tecnica sotto la guida dell’équipe di Marco Scorcu, responsabile di Medicina dello sport della Asl di Cagliari e responsabile sanitario del Cagliari Calcio. Partite dalla Sardegna, due ex pazienti oncologiche e una ancora in terapia per un tumore, hanno percorso in mountain bike ben 460 chilometri di piste e sentieri del Marocco, dall’Alto Atlante attraverso il massiccio vulcanico del Jebel Saghro fino alla Draa Valley. Una quarta biker, Daniela Valdes, ha dovuto rinunciare per motivi personali. La loro impresa, raccontata in un docufilm girato dal videomaker Pierandrea Mascia e con la voce narrante del giornalista Giorgio Porrà, è stata presentata a Cagliari con l’obiettivo di ispirare le donne che affrontano o dovranno affrontare ardui percorsi di vita.

Durante la spedizione le tre compagne di viaggio hanno anche dormito in un accampamento marocchino ai confini del deserto, condividendo momenti di quotidianità con la popolazione locale; Paola Zonza, ex cestista e poi ex calciatrice della Torres ha raccontato: “È stata un’esperienza molto impegnativa, ma sono felice di avervi partecipato perché, durante la malattia, avevo dovuto abbandonare lo sport agonistico e lasciare la mia squadra. Grazie a questa iniziativa, mi sono ritrovata in un’altra squadra. Ero titubante, mi chiedevo come potessi interagire con le altre. Invece, mi ha stupito il loro straordinario cameratismo”. Daniela Tocco ha confermato: “Ci bastava guardarci negli occhi per capirci al volo e trovare una soluzione a qualunque problema. È stata un’esperienza bellissima.

Il solo pensare a loro mi fa tornare il sorriso. Certo, la malattia mi ha messo a dura prova e ha lasciato il segno, però mi ha permesso di apprendere cose nuove”. La terza biker, Donatella Mereu ha rivelato: “Non so esattamente che cosa temessi maggiormente. Sicuramente lo sforzo fisico. Ma forse era prevalente la parte emotiva perché, a differenza delle mie compagne d’avventura, io ancora combatto contro il tumore, mentre loro, fortunatamente, sono state dichiarate guarite. Da quest’esperienza sono uscita più forte”.

Le ragazze sono state seguite anche dalla chirurga senologa dell’Aou di Sassari, Rita Nonnis, dalla biologa e nutrizionista Claudia Collu, dal coach Antonio Marino e dall’esploratore estremo Maurizio Doro, ma anche dall’ideatore della spedizione, appassionato di ultracycling, Michele Marongiu che ha rivelato: “Non abbiamo lasciato niente al caso anche perché si stavano mettendo in gioco donne che avevano avuto o stavano ancora affrontando seri problemi di salute. Tutto lo staff ha lavorato giorno e notte, con grande motivazione, per la buona riuscita dell’iniziativa. Spero che il messaggio di speranza sia passato”. Marongiu ha organizzato il raid col sostegno del Gruppo cagliaritano Acentro, presieduto dal 98enne Nanni Fodde.

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

Tumori, è made in Italy la terapia intelligente

Francesco Gentile

“Melanoma da radiazioni solari: malattia professionale con obbligo di denuncia”

Domenico Della Porta

Leucemia mieloide acuta, speranze da una nuova terapia cellulare

Emanuela Antonacci

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.