Il governo cinese ha dichiarato la propria opposizione ad un possibile piano degli Stati Uniti per costringere il proprietario cinese di TikTok a vendere il servizio di video, promosso come una soluzione al rischio per la sicurezza interna. Pechino ha avvertito che una tale mossa danneggerebbe la fiducia degli investitori negli Stati Uniti. I governi temono che il proprietario di TikTok, ByteDance, possa fornire la cronologia di navigazione o altri dati sugli utenti al governo cinese o promuovere propaganda e disinformazione.
Il Wall Street Journal ha riferito che le autorità statunitensi stavano valutando la possibilità di vietare il divieto di TikTok se ByteDance non vendesse la società. “Se la notizia è vera, la Cina si opporrà risolutamente – ha affermato la portavoce del Ministero del Commercio cinese, Shu Jueting – Una vendita forzata danneggerebbe seriamente gli investitori di più paesi, inclusa la Cina e danneggerebbe la fiducia nell’investire negli Stati Uniti”.
TikTok è al centro dei conflitti tra Cina e altri governi sulla tecnologia e la sicurezza. Il CEO di TikTok, Shou Zi Chew, dovrebbe fare un’apparizione davanti a un comitato del Congresso degli Stati Uniti per sostenere il motivo per cui l’app di condivisione video estremamente popolare non dovrebbe essere bandita. I legislatori americani hanno chiesto il divieto di TikTok per motivi di sicurezza nazionale, sostenendo che l’app potrebbe essere utilizzata per spiare gli utenti statunitensi.
Il parlamento di USA, Gran Bretagna e Nuova Zelanda ha vietato l’uso di TikTok sui telefoni forniti dal governo. Divieto in India anche per il servizio di messaggistica WeChat. Il parlamento norvegese ha vietato, oltre, Tiktok anche l’app di messaggistica Telegram sui dispositivi con accesso ai sistemi dell’assemblea. Telegram è un’applicazione fondata dai fratelli di origine russa Pavel e Nikolai Durov. La piattaforma è ampiamente popolare in Ucraina, nell’Europa orientale e utilizzata da molti conservatori negli Stati Uniti.
