Monte Isola è un comune italiano di 1.780 abitanti in provincia di Brescia, che copre l’isola omonima del lago d’Iseo; con un’area totale di 4,5 km quadrati, essa è l’isola lacustre più grande d’Italia e tra le più estese d’Europa.
Classificatasi terza “European Best Destination 2019”, Monte Isola è pronta ad accogliere turisti da tutto il mondo tra panorami incantevoli, antichi borghi di pescatori e splendidi itinerari nella natura; la perla del lago inoltre si caratterizza come meta ideale per le giornate di intenso relax, essendo un’isola chiusa al traffico veicolare.
Sull’isola la lavorazione delle reti ha rappresentato una fondamentale fonte di sostentamento nel corso dei secoli, tanto che qui si è concentrata una delle maggiori produzioni al mondo, in termini di qualità ma anche e soprattutto di quantità.
Il rinnovato museo privato della rete, all’interno della fabbrica di reti più antica di Monte Isola (il retificio La Rete), contiene una ricca raccolta di documenti, una mostra permanente di fotografie storiche in bianco e nero ed oggetti sul mondo della rete e della pesca realizzata dai proprietari come omaggio alle proprie radici. Questo museo è la fotografia della storia del territorio saldamente intrecciata a trame e reti.
Risalire storicamente al periodo preciso in cui a Montisola (detta cosi in dialetto bresciano), ebbe inizio l’attività di tessitura e produzione delle reti resterebbe enigmatico in quanto già nel 1400, dimostrata da prove archeologiche, la produzione delle reti divenne un’attività artigianale consolidata; all’epoca non solo la pesca, ma anche la caccia, si effettuava con l’ausilio di reti e già allora Montisola era uno dei più grandi produttori ed esportatori di reti in tutto il continente. In occasione della storica mostra universale di Brescia, “EXPO 1904”, l’autore Arnaldo Gnaga scrisse nella sua monografia: “le fabbriche di reti bresciane oltre che la provincia servono ogni foggia di reti l’Italia tutta, comprese le isole e la colonia e noi vedemmo non poche commissioni anche per l’estero, fin per le lontane Americhe”. Protagoniste di questa attività furono in primis le donne le quali, con le agili ed esperte mani, erano in grado di tessere reti di ogni aspetto, molto meglio e più velocemente degli uomini; con gli strumenti tradizionali per lavorare le matasse, l’ago e il modano, le donne sedevano su una piccola sedia fuori da casa, nei campi o sulle sponde del lago a tessere; tale occasione consentiva loro di uscire dalle piccole comunità per socializzare. Da strumento indispensabile per ogni pescatore alle conoscenze perpetrate nei secoli, le reti di Montisola oggi si spingono ben oltre il lago d’Iseo: il mondo degli eventi sportivi internazionali, la pesca intensiva, l’agricoltura, l’antinfortunistica, l’edilizia e lo sport in generale, finanche le riposanti amache, dal 1800 in poi hanno reso Montisola un distretto economico tra i più importanti d’Italia. Dal 2016, essa è diventata anche capitale mondiale dell’arte contemporanea grazie all’installazione “The Floating Piers“ dell’eclettico artista di fama internazionale “Christo”, la passerella galleggiante in rete che l’ha collegata alla terraferma per sedici giorni.
Foto di Luca Giarelli – Opera propria, CC BY-SA 3.0,
https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=4445836