Il Presidente del Veneto Luca Zaia ha commentato i dati su arrivi e presenze nella montagna della regione riguardo la stagione turistica invernale che inizialmente a causa della scarsità di piogge e nevicate risultava fortemente a rischio. “Sono dati estremamente positivi quelli degli arrivi e delle presenze nella montagna veneta, che ci permettono di guardare con positività al bilancio della stagione sciistica invernale. In attesa dei dati definitivi del primo trimestre 2023, che avremo a breve, nel solo mese di dicembre 2022 abbiamo avuto 76.426 arrivi nelle Dolomiti, destinazione molto conosciuta e frequentata dai mercati esteri, fetta pari al 43,3% dell’incoming, che si sommano agli 11.506 nell’area sciistica della provincia di Vicenza. Sono numeri che reggono il confronto con quelli raggiunti in pre-pandemia e ci indicano che stiamo andando nella direzione giusta, con lo sguardo puntato ai Giochi Olimpici e Paralimpici di Milano Cortina, appuntamento che segnerà il rinascimento di tutte le destinazione montane”, ha detto Zaia.
Parallelamente, anche i dati sul tasso di occupazione tra inizio dicembre 2022 e inizio marzo 2023, confermano la ripresa del turismo registrata negli impianti sciistici di Dolomiti Superski. “Nell’Altopiano di Asiago, località maggiormente apprezzata dal mercato domestico (94% è la quota di arrivi di italiani), la permanenza media si attesta sui 3,7 giorni, superiore a quella che si registra nelle Dolomiti (3 giorni). Sono numeri incoraggianti per i nostri operatori turistici che confermano, inoltre, una tendenza già rilevata nel 2019. Oggi il prodotto montagna è una vacanza che risponde ai bisogni della domanda del mercato domestico, che nel solo mese di dicembre 2022 è stata maggiore rispetto alla media annua in tutte le località montane del Veneto”, ha proseguito il Governatore.
Nel periodo preso in considerazione, il tasso di occupazione delle camere è stato costantemente al di sopra rispetto al 2021 e nel confronto con il 2019 i dati eguagliano o superano i livelli pre-pandemici, con la sola eccezione delle ultime due settimane di febbraio, in cui si attestano leggermente al di sotto. Nel periodo tra le festività natalizie e l’Epifania il settore ricettivo montano ha visto un ottimo tasso di occupazione delle camere, mediamente compreso tra il 67-80%. “La proiezione attuale ci mostra che i dati previsionali sulle prenotazioni già effettuate fino alla chiusura della stagione invernale, l’11 aprile 2023, sono al di sopra dei dati consolidati del 2021, con valori che si avvicinano e spesso eguagliano quelli del 2019. Si tratta di previsioni che rileviamo grazie allo strumento di Hospitality Data Intelligence dell’Osservatorio del Turismo Regionale Federato, che ci fornisce degli elementi previsionali estremamente utili a livello strategico e con una proiezione sui tre mesi successivi”, conclude Zaia.