Il Cremlino ha avvertito gli Stati Uniti di cessare l’attività “ostile” vicino ai suoi confini, aggiungendo che cercherà di recuperare il relitto del drone americano precipitato nel Mar Nero dopo un drammatico incontro con i caccia russi . L’esercito USA ha dichiarato che un jet da combattimento russo si è scontrato con l’elica dell’MQ-9 Reaper, costringendo gli Stati Uniti ad abbattere il drone in acque internazionali.
Washington ha affermato che si trattava di una “sfacciata violazione del diritto internazionale” e ha convocato l’inviato di Mosca per presentare una protesta. Ma la Russia ha negato che i suoi aerei siano entrati in “contatto” con il drone, ribadendo che le colpe erano da attribuire agli Stati Uniti. Le autorità russe sperano di recuperare i resti del drone. “Non so se saremo in grado di ottenerlo o meno – ha dichiarato Nikolai Patrushev, segretario del Consiglio di sicurezza nazionale russo – lavoreremo sicuramente per farlo”.
Anche Sergei Naryshkin, capo del servizio di intelligence estero russo, ha dichiarato che il suo paese ha la capacità di recuperare i frammenti del drone. In precedenza, l’ambasciatore russo negli Stati Uniti aveva affermato che Washington dovrebbe astenersi da ulteriori speculazioni nel panorama dei media e smettere di fare sortite vicino ai confini russi. Parlando dopo il suo incontro al Dipartimento di Stato, Anatoly Antonov ha dichiarato: “Percepiamo qualsiasi azione che implichi l’uso di armi e attrezzature militari americane come apertamente ostile”.
Ha insistito sul fatto che i caccia del Cremlino non hanno colpito il drone americano né hanno usato le loro armi. Dichiarazioni che hanno fatto eco alle precedenti affermazioni del ministero della Difesa russo, il quale aveva affermato di aver fatto decollare gli aerei per intercettare il drone dopo che si era introdotto in un’area vicino alla Crimea che Mosca aveva dichiarato off limits.