Se per le Associazioni di categoria da quelle del commercio agli artigiani la riforma del fisco va nella “direzione giusta”, per i sindacati va all’opposto nella direzione totalmente “sbagliata”. Ieri Cgil, Cisl, Uil e Ugl, hanno rimarcato una sostanziale critica verso le scelte del Governo illustrate ieri a Palazzo Chigi nel primo round di consultazioni con le Parti sociali.
Sindacati non coinvolti
L’incontro “non è andato bene né sul merito né sul metodo. Oggi c’è stata una descrizione della legge delega a 48 ore dal Consiglio dei ministri, così non va proprio”, fa presente la vicesegretaria generale della Cgil, Gianna Fracassi, al termine dell’incontro, “E’ mancato il coinvolgimento e non siamo d’accordo né sulla riduzione delle tre aliquote, perché va a favorire i redditi alti e altissimi, né sulla flat tax, che è fuori dalla dimensione della progressività prevista dalla Costituzione. Non siamo assolutamente contenti e soddisfatti. Non si tratta così un tema che riguarda tutti”. “C’è un problema sulle risorse, perché questa operazione costa molti miliardi, vorremmo capire come e quanto questi interventi sono finanziati”, sottolinea l’esponente della Cgil, “vorremmo evitare che questa operazione sia a scapito dello stato sociale, della sanità, dell’istruzione”.
Così la vicesegretaria generale della Cgil, Gianna Fracassi, al termine dell’incontro a Palazzo Chigi sulla riforma fiscale. “Serve una seria lotta all’evasione fiscale”, puntualizza Gianna Fracassi, “ma purtroppo non abbiamo un precedente favorevole perché nella legge di bilancio ci sono stati condoni. Non è possibile escludere i lavoratori e i pensionati che rappresentano la gran parte di coloro che pagano l’Irpef e sono circa il 90% dei contribuenti. Su di loro c’è ben poco. Con Cisl e Uil c’è una piattaforma unitaria, valuteremo le iniziativa da mettere in campo. Non accettiamo più di essere informati di cose già definite”. La vice segretaria della Cgil infine osserva che da parte dell’esecutivo, “non hanno detto quali saranno i tre scaglioni Irpef, stanno valutando le aliquote”.
Confronto inadeguato
Critiche anche dal segretario della Cisl Luigi Sbarra che rimarca, “l’inadeguatezza” del confronto messo in campo dal Governo sulla riforma fiscale e “l’urgenza” di avere risposte. E, dopo l’incontro di oggi a Palazzo Chigi, spiega Sbarra: “aggiungo che bisogna accelerare il confronto su previdenza, pensioni, salute e sicurezza, non autosufficienza, rilancio degli investimenti, qualità e stabilità del lavoro. Se il Governo risponde a queste nostre rivendicazioni e a queste nostre priorità, bene, diversamente siamo pronti a valutare insieme a Cgil e Uil le iniziative di mobilitazione da mettere in campo a sostegno delle nostre ragioni”. “Intanto abbiamo posto una questione legata all’inadeguatezza del metodo, del dialogo e del confronto. Non si può, a poche ora dalla convocazione del Consiglio dei Ministri, convocare le parti sociali ed il sindacato per una informativa sui contenuti della legge delega fiscale in modo parziale, sommario, general generico”, evidenzia il leader della Cisl, “Poche sono state le argomentazioni che il Governo ha presentato al tavolo si parla genericamente di una riduzione delle aliquote ma non sappiamo se si staglia in alto o in basso, si parla di una revisione degli scaglioni ed anche qui nulla ci è stato detto”. “Abbiamo sostanzialmente chiesto che sul tema fiscale ci sia un confronto permanente, strutturato, con le organizzazioni sindacali”, ricorda ancora Sbarra, “È prematuro, sulla base di queste sommarie informazioni, esprimere un giudizio compiuto sul testo di legge delega. Aspettiamo il Consiglio dei Ministri ma abbiamo indicato l’urgenza al Governo di rispondere alle nostre priorità”. “Abbiamo rappresentato l’urgenza di alzare la strategia di contrasto all’evasione ed all’elusione fiscale che vale 100 miliardi di euro di mancati introiti ogni anno nelle casse dello Stato”, calcola infine il leader della Cisl, “c’è tanta evasione Iva, c’è tanta evasione Irpef, c’è tantissima evasione contributiva. Abbiamo posto l’urgenza di determinare interventi di detassazione sui frutti della contrattazione collettiva nazionale e aziendale. Abbiamo chiesto la restituzione del fiscal drag in una fase in cui salari, retribuzioni e pensioni sono massacrati da una inflazione che viaggia a due cifre. Abbiamo posto l’esigenza di ripristinare i fringe benefit per come li avevamo negoziati con il precedente governo: erano stati portati a tremila euro, oggi sentiamo che c’è un ritorno al passato a 258 euro”.
Attesa per il testo definitivo
Possibilista nel recuperare una intesa tra Governo e sindacati il segretario generale dell’Ugl Paolo Capone. Sul fisco, osserva, “il Governo ha il progetto ambizioso di fare una riforma complessiva”, sottolinea Capone, “nel merito c’è più di qualcosa che riguarda il lavoro ma dovremo poi intervenire dettagliatamente quando avremo un testo definitivo”. “C’è un complesso di interventi a favore del lavoro”, osserva fiducioso il segretario della Ugl, “che ci sembrano in linea con le richieste che abbiamo fatto, ma nel dettaglio dovremo vederli scritti e poi faremo una valutazione”.
Scelte e tempi del Governo
Le tempistiche, annunciate ieri dai rappresentanti del Governo” nell’incontro con i sindacati sulla riforma fiscale “prevedono l’adozione dei decreti delegati – che conterranno la disciplina attuativa dei principi espressi nella delega – entro 24 mesi dalla data di entrata in vigore della Legge delega”. Per il Governo il dialogo con i sindacati è solo all’inizio e deve continuare. “I rappresentanti dell’Esecutivo hanno assicurato alle sigle sindacali presenti ‘massima apertura al dialogo e al confronto durante tutto l’iter parlamentare’ di approvazione della delega e dei successivi provvedimenti attuativi”, illustra una nota di Palazzo Chigi dopo l’incontro fra governo e sindacati sulla riforma fiscale. Dopo il confronto con i sindacati è in programma per oggi un tavolo con le associazioni di categoria e gli ordini professionali. “Un metodo”, prosegue la nota fi Palazzo Chigi, “quello del dialogo, che testimonia la volontà del Governo di arrivare a una Riforma il più possibile concreta e condivisa”.
Revisione del sistema tributario
“In occasione del confronto con i rappresentanti delle sigle sindacali”, riferisce la nota del Governo, “il Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, il Viceministro, Maurizio Leo e il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, hanno illustrato principi e tempistiche del ‘Nuovo Fisco’ ridisegnato dal Governo Meloni che passa da una revisione organica del sistema tributario italiano”, sottolinea la nota di Palazzo Chigi, “Nel complesso, la Riforma mira a favorire il lavoro dipendente, con l’obiettivo prioritario di aiutare le famiglie, i giovani e le donne, ridurre la pressione fiscale per le aziende, aumentare l’occupazione e gli investimenti, semplificare gli adempimenti, favorire la collaborazione con il Fisco e incentivare il rientro dei capitali”.
Lotta all’evasione e fisco amico
Palazzo Chigi sottolinea infine che “in questo contesto, uno degli obiettivi principali che il Governo Meloni intende perseguire con forza è la lotta all’evasione fiscale, tema sul quale sono allo studio misure specifiche per incentivare l’adempimento spontaneo dei contribuenti, con lo scopo prioritario di arrivare a un ‘Fisco Amico’ che dialoghi con il contribuente”.