Torna la sedicesima edizione del festival internazionale della letteratura “Incroci di civiltà”, organizzato dall’Università Ca’ Foscari con Fondazione di Venezia e Comune. La manifestazione partirà il 29 marzo e si svolgerà fino al primo di aprile a Venezia. La kermesse, inserita nel calendario “Le Città in Festa”, è stata presentata stamani nell’aula magna di Ca’ Dolfin alla presenza dell’assessore all’Università Paola Mar, in rappresentanza dell’Amministrazione comunale.
Flavio Gregori, direttore di “Incroci di civiltà”, ha presentato il vasto programma dell’iniziativa che mira a promuovere il dialogo tra persone, nazioni e culture tramite incontri con 26 autori, provenienti da più di 15 paesi, che avranno luogo in diverse sedi prestigiose della città. Tra i temi di quest’anno: identità, razzismo, sostenibilità ambientale e tanti altri. L’inaugurazione, a cura dello scrittore spagnolo Javier Cercas e Nicola Lagioia, aprirà il festival il 29 marzo alle 17 all’auditorium S.Margherita. La novità di quest’anno, come ha sottolineato il direttore Flavio Gregori, è l’intersezione fra la letteratura e la musica con il concerto della cantante portoghese, stella del fado, Marisa dos Reis Nunes, più nota come Mariza, al Teatro Malibran di Venezia mercoledì 29 marzo alle 21.
“È un onore per me essere qui, non è una frase di circostanza” ha esordito l’assessore Mar. “Ad ‘Incroci di civiltà’ mi lega, oltre che un rapporto istituzionale, anche una grande stima reciproca con gli organizzatori per aver portato avanti con costanza la manifestazione anche durante gli ultimi anni difficili. Sono tempi che ci hanno dato uno ‘scossone’, tra guerra e pandemia. Ogni civiltà, rappresentata al festival, interpreta i cambiamenti a suo modo. Le riflessioni sulla vita d’altronde nascono dall’interpretazione del mondo circostante. Riflessioni che risentono della cultura di chi le esprime. Perciò dietro ogni libro c’è un universo. La novità di quest’anno è il ritorno in presenza degli scrittori cinesi. Questi appuntamenti propongono una full immersion di civiltà, tematiche e storie diverse, che ci regalano una straordinaria occasione di crescita. Ci sono luoghi iconici, per circostanze. Venezia è uno di questi ed è il luogo adatto per ospitare il festival”, ha proseguito l’assessore.
Paola Mar ha infine dato lettura ad alcune righe del sindaco, impossibilitato a partecipare alla conferenza. “Grazie a Ca’ Foscari e alle istituzioni culturali e sociali cittadine coinvolte nell’organizzazione della rassegna, ormai appuntamento fisso del panorama culturale veneziano, che dal 2008 dà visibilità ad autori italiani e stranieri, giunti in città per parlare di letteratura e diritti umani. Venezia, città crocevia di popoli, lingue e culture, è da sempre luogo di incroci tra persone e azioni.
Una città accogliente, che ha fatto della difesa di libertà e diritti un tratto fondante”, si legge nel documento. “Elementi che hanno contraddistinto lo spirito della Venezia Serenissima e che anche oggi abbiamo continuato a ribadire esponendo sulle facciate dei palazzi istituzionali la bandiera ucraina. Venezia sarà sempre dalla parte di tutti quei popoli che difendono la propria cultura, identità e nazione. Incroci di civiltà è un festival che in questi anni ha saputo crescere e suscitare un dibattito costruttivo in quel percorso culturale internazionale a cui tutti dobbiamo guardare con attenzione. Solo con il confronto possiamo gettare le basi per una nuova comunità che, radicata nelle proprie tradizioni, possa guardare al futuro delle nuove generazioni con speranza”, aggiunge il documento del sindaco.