Alan Key diceva negli anni ‘70 che “l’unico modo per predire il futuro è inventarlo”. Questo aforisma ci induce a riflettere sulla trasformazione digitale in atto ed in particolare alla recentissima accelerazione che la situazione pandemica e geopolitica ha creato. E’ qui che sorge un nuovo Mondo cioè la “digitalizzazione della coscienza” e delle piattaforme e-learning. Una società della conoscenza che entra direttamente nei processi cognitivi della persona. Un Mondo che percorre il cammino in una “comunità digitale” , dove l’Umanità nel suo essere è “pars pro toto” come ci ricorda Papa Francesco.
La teoria del tutto si evolve in un mondo digitale “di elevata educazione” nel quale le università diventano “i-university” – università digitali, meglio conosciute in Italia come “università telematiche”. La società della conoscenza e dell’unione dei saperi ha rafforzato la richiesta multidisciplinare sul piano internazionale di “atenei del futuro” telematici e flessibili “H24” con pedagogia e metodi formativi on line di maggiore impatto in tema di flessibilità e diversificata tipologia di schedulazione di corsi, di esercitazioni, di sessioni di esame, con focus specifici rivolti alla formazione superiore e continua (life long learning). Non siamo distanti dagli Obiettivi dell’Agenda 2030 sullo Sviluppo Sostenibile e sul rafforzamento della terza missione della conoscenza tra accessibilità per tutti e per tutte le età (Obiettivo 4) esaltando al contempo la qualità dell’educazione e il trasferimento del sapere “sinergico, condiviso e partecipativo” nella relazione sociale e civica con il territorio (civic university e public engagement). Il sapere che si fa globale, ma anche “di rete” e “in rete”, autenticamente digitale.
Al centro rimane la “persona iperconnessa ed ipertecnologica”, con una forte capacità di interazione con le nuove frontiere dell’apprendimento e della costruzione delle competenze per un lavoro degno e di qualità alla luce delle emergenti sfide economiche e sociali. L’apprendimento digitale è un volano dell’inarrestabile cambiamento, spazio-strumento in un’istruzione sempre più civica e relazionale su mappe di algoritmi cibernetici. Professori, ricercatori e personale tutto ogni giorno sperimentano le nuove tecnologie applicate alla società della conoscenza e del sapere superiore con ingenti pubblicazioni, e-book, webinar, video conference, start up, brevetti, iniziative blended, osservatori web-text. Emblema è una formula evoluta di terza missione della conoscenza attraverso percorsi e-learning come i MOOC sviluppati da tantissime università europee ed in particolare italiane. E dinanzi a questa sfida che il trasferimento dei saperi per meglio contribuire alla costruzione della società della conoscenza diventa missione autentica per la “co-produzione della conoscenza” con le parti sociali e la società civile.
A tal proposito evidenzio la “futuristica contemporaneità” della Consulta Nazionale dei Docenti delle Università Telematiche promossa dalla UIL RUA, il sindacato delle lavoratrici e dei lavoratori dell’università, della ricerca e dell’afam della UIL. La Consulta quale luogo tra docenti referenti di ogni ateneo telematico italiano e sindacato nel quale è possibile confrontarsi e scambiare idee e proposte su come migliorare la società della conoscenza in ottica di terza missione: digitalizzazione, sviluppo sostenibile, diseguaglianze ed equita’ sociale. Al centro la persona attraverso l’uso del digitale per un nuovo e rinnovato umanesimo sociale al servizio dello sviluppo umano integrale.
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