I dati che si riferiscono all’anno 2020/21 dell’ultimo rapporto sulle Migrazioni nel 2022 di Ismu Ets (Fondazione Iniziative e Studi sulla Multietnicità Ente del Terzo Settore), presentato all’Università Cattolica di Milano confermano che la maggioranza degli studenti con background migratorio si concentra nelle regioni settentrionali, a seguire in quelle del Centro e infine nel Mezzogiorno. La Lombardia accoglie nelle scuole 220.771 alunni stranieri con cittadinanza non italiana, seguita a distanza da Emilia-Romagna (104,799), Veneto (94.699), Lazio (80.051) e Piemonte (78.256). In Emilia-Romagna, gli studenti stranieri rappresentano il 17,1% della popolazione scolastica, cui segue la Lombardia con il 16%.
La provincia italiana con il più alto numero di alunni stranieri è Milano (79.039), seguita da Roma (63.782) e Torino (39.465). Dal rapporto emerge che i nuovi italiani si concentrano soprattutto in Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Piemonte, Lazio e Toscana, un dato che si riflette sulla composizione delle classi delle regioni. Le scuole italiane non toccate dal fenomeno migratorio sono il 18,5%. Nel 2020/21 la maggioranza delle scuole italiane si colloca nella fascia con meno del 30% di alunni di origine straniera, mentre sono il 18,5% le scuole non coinvolte nel fenomeno migratorio e rimangono stabilmente il 6,9% quelle con il 30% ed oltre di alunni stranieri. Il 27% degli studenti con Cni è in ritardo scolastico.
Nel 2020/21 il ritardo scolastico riguarda il 7,5% degli studenti italiani e quasi il 27% dei non italiani. Pur essendo diminuito negli ultimi 10 anni (2009/10 il 41,5% degli studenti stranieri risultava in ritardo scolastico), il ritardo è ancora molto elevato per i non italiani, soprattutto nelle secondarie di secondo grado in cui la maggioranza degli studenti di origine immigrata è in ritardo di uno o più anni (53,2%).
Altro fenomeno che continua a essere preoccupante quando si tratta di studenti con background migratorio è l’abbandono precoce degli studi. Nel 2021 gli ‘Elet’ (Early Leavers from Education and Training) nati all’estero, ovvero la percentuale di giovani tra i 18 e i 24 anni che non è in possesso di un titolo di istruzione secondaria superiore o di una qualifica professionale e che non è inserita in percorsi scolastico-formativi, sono il 31,8% dei 18-24enni stranieri, ovvero il triplo degli autoctoni che scendono al 10,7%.