Dodici stati a guida democratica hanno citato in giudizio la Food and Drug Administration per contestare alcune restrizioni federali imposte alla distribuzione della pillola abortiva mifepristone , in quanto non supportati da prove. La causa, guidata dallo stato di Washington e dall’Oregon, è stata intentata giovedì presso il tribunale federale di Yakima, Washington e mira ad espandere l’accesso al mifepristone consentendone la prescrizione da parte di qualsiasi medico o farmacia, come la maggior parte dei farmaci.
Attualmente i medici che prescrivono il mifepristone, e le farmacie che lo dispensano, devono ottenere un’apposita certificazione. Nel frattempo, in Texas è in corso una causa legale separata da parte di attivisti anti-aborto che cercano di porre fine all’accesso al farmaco. Il mifepristone, in combinazione con il farmaco misoprostolo, è stato approvato nel 2000 dalla FDA per l’aborto farmacologico nelle prime 10 settimane di gravidanza. L’aborto farmacologico rappresenta oltre la metà degli aborti negli Stati Uniti.
L’aborto farmacologico ha attirato una crescente attenzione da quando la Corte Suprema degli Stati Uniti lo scorso anno ha annullato la sua storica sentenza Roe v. Wade del 1973 che aveva legalizzato l’aborto a livello nazionale. La decisione ha consentito a più di una dozzina di stati a guida repubblicana di adottare nuovi divieti di aborto. “Il governo federale sa da anni che il mifepristone è sicuro ed efficace – ha dichiarato venerdì il procuratore generale dello stato di Washington, Bob Ferguson – Sulla scia della decisione radicale della Corte Suprema, la FDA sta ora esponendo medici, farmacisti e pazienti a rischi inutili.
Le eccessive restrizioni su questo importante farmaco non hanno alcun fondamento nella scienza medica”. La causa ha affermato che il mifepristone è più sicuro di molti altri farmaci comuni regolati dalla FDA, come il Viagra e il Tylenol. Gli attivisti anti-aborto hanno chiesto a un giudice federale del Texas di tenere il mifepristone fuori dal mercato nazionale, sostenendo che la FDA ha utilizzato un processo improprio per approvare il farmaco e non ha considerato adeguatamente la sua sicurezza per i minori.