0

Edifici abbandonati diventano serre verticali

martedì, 14 Gennaio 2020
1 minuto di lettura

Riqualificare capannoni dismessi ed edifici abbandonati come caserme, magazzini e case cantoniere creando serre verticali a coltivazione idroponica, ovvero fuori suolo, che garantiscono una maggiore produzione di verdure con minimo consumo di acqua e senza uso di pesticidi. È questo l’obiettivo di Ri-Genera, il progetto promosso da Enea in Veneto, che vede tra i firmatari Coldiretti Padova, Parco Scientifico e Tecnologico Galileo, Advance, Idromeccanica Lucchini e Gentilinidue. Il progetto si basa sul sistema “Arkeofarm”, creato da Enea in collaborazione con Idromeccanica Lucchini, che consiste in un impianto per coltivazioni orticole intensive sviluppato su più piani verticalmente.

“Nella serra sono impiegate tecniche idroponiche avanzate in ambiente chiuso e climatizzato, con illuminazione artificiale integrale a led che può essere ad altissima automazione grazie a sistemi robotizzati per tutte le operazioni, dalla semina alla raccolta fino al confezionamento”, spiega la ricercatrice Enea Gabriella Funaro.

La serra verticale così concepita diventa un nuovo “elemento” urbano facilmente adattabile grazie alla possibilità di essere localizzata sia in edifici privi di particolari qualità, anche completamente ciechi, sia in edifici storici o con vincoli architettonici perché permette di lasciare inalterato l’involucro entro cui viene inserito il sistema di coltivazione.

All’interno le coltivazioni sono realizzate in scaffalature sovrapposte minimizzando gli spazi e eliminando i rischi e le incognite del clima e delle malattie che invece gravano in modo rilevante nell’agricoltura outdoor.

L’utilizzo delle luci a led che riproducono lo spettro solare accelerano la fotosintesi consentendo alle piante una rapida crescita con qualità organolettiche e nutritive ottimali. Dalla collaborazione tra Enea e Idromeccanica Lucchini è nato anche un modello di vertical farm mobile, chiamato “BoxXLand” per la coltivazione in container di prodotti orticoli in verticale e fuori suolo a ciclo chiuso.

“Anche in questo caso non vengono utilizzati insetticidi e l’ambiente è illuminato con luce a led, mentre irrigazione e condizionamento dell’aria sono gestiti da un software”, continua Funaro. Entrambi i modelli possono essere utilizzati per riqualificare intere aree periferiche degradate con una nuova destinazione d’uso a fini produttivi, stimolando la nascita di distretti agroalimentari avanzati. (Italpress)

Redazione

Redazione

“La Discussione” è una testata giornalistica italiana fondata nel 1953 da Alcide De Gasperi, uno dei padri fondatori dell’Italia moderna e leader di spicco nella storia politica del nostro paese.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:

Potrebbero interessarti

Dal Crea uno studio sulle tecnologie dell’agricoltura di precisione

In risposta all’esigenza di una fertilizzazione sempre più sostenibile arrivano…

Polsi Ambiente 2023: riconvertire le architetture criminali alla cultura e alla bellezza

Riceviamo e volentieri pubblichiamo questa interessante e coraggiosa proposta Il…