giovedì, 21 Novembre, 2024
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I brontolii dei tassi non spaventano le Borse

Le Borse europee, trainate da Piazza Affari che si conferma la più performante in questo 2023 (+17,1% da inizio anno), non si fermano nemmeno di fronte ad una Federal Reserve potenzialmente ancora più aggressiva del previsto, come auspicato da alcuni dei “falchi” della Banca centrale americana. In Europa, nel frattempo, la presidente della Bce, Christine Lagarde,  ha anticipato che l’Eurotower procederà con un ulteriore aumento dei tassi per 50 punti base, per poi «valutare il percorso successivo». Ma anche nella Bce, ci sono falchi e colombe: Fabio Panetta, membro del Comitato esecutivo della Bce, ha sottolineato la necessità per l’istituto di considerare il rischio che «la stretta monetaria risulti eccessiva».

Pnrr, rispettare i tempi di spesa

Nel frattempo in Italia, oltre a “festeggiare” per i dati di mercato positivi, il tema che tiene banco è quello dell’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr). Il primo dato importante da tenere a mente è che va completato entro il 2026. Come riportato dal Ministro per gli Affari europei Fitto, l’Europa non è disposta a posticipare i termini per l’utilizzo delle risorse del Recovery.

I tecnici dell’Unione, venuti in missione in Italia a fine 2022 per verificare lo Stato di attuazione del PNRR, avevano chiarito che i tempi di realizzazione non potevano essere messi in discussione, pur lasciando spazio di revisione, a causa del carovita.

Il paper di Bankitalia intitolato “L’occupazione attivata dal Piano nazionale di Ripresa e Resilienza e le sue caratteristiche” e curato da Gaetano Basso, Luigi Guiso, Matteo Paradisi e Andrea Petrella evidenzia, tra le altre cose che, se ben utilizzato, il Pnrr ha il potenziale per stimolare la domanda in diversi settori, con le imprese che dovranno  adeguare rapidamente le loro attività, con un fabbisogno di + 2,1% di personale in più.

Confindustria: evitato il rischio “recessione”

Secondo Confindustria, nella Congiuntura flash di febbraio l’economia italiana è “resiliente”, procede meglio delle attese e si avvia ad evitare la recessione anche all’inizio del 2023. Il Centro Studi degli industriali sottolinea “l’ottima tenuta” dell’economia nel 2022 con l’industria che migliora, anche se non le costruzioni, e i servizi in crescita. Fattori determinanti come la discesa dei prezzi del gas e, in generale, dei prezzi dell’energia, stanno favorendo una frenata dell’inflazione anche se la dinamica al netto di energia e alimentari è in salita. Tutto ciò dovrebbe far presagire la fine del rialzo dei tassi entro il 2023.

Secondo Monica Defend (Amundi Institute), in un articolo di FinanciaLounge.com, anche se nella zona Euro e in tutto il mondo si delinea una frenata dell’inflazione complessiva, i prezzi al consumo sottostanti rimangono persistenti e seguono un andamento rialzista, a conferma che non sono del tutto scomparsi gli effetti degli shock sul fronte dell’offerta registrati nei mesi scorsi.

Europa, quali prospettive per il mercato

Milano Finanza riporta che gli analisti di Bank of America, sottolineano che a febbraio il rendimento (buyback più dividendi) a 12 mesi dell’indice azionario Europe Stoxx 600 è stato pari al 5%, aggiungendo che “il deterioramento di alcuni input provocato dall’inflazione sta avendo la meglio sul miglioramento di altri input basati sulla crescita”. Il rendimento, sempre secondo quanto riportato dal noto quotidiano finanziario,  è atteso dell’1,5% a livello di buyback e del 3,5% a livello di dividendi. Gli analisti di BofA hanno stilato una lista dei principali titoli che, in fase di rallentamento, presentano i rendimenti a 12 mesi più elevati, con alcune società europee che fanno parte dell’indice Europe Stoxx 600 che, stando all’analisi di BofA, presentano un rendimento atteso a 12 mesi superiore alla mediana di mercato e di settore. Europa ed Italia resilienti: i dati ed i mercati lo confermano

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