Marcia verso il Campidoglio della Florida guidata dal reverendo Al Sharpton, fondatore della National Action Network (NAN), per protestare contro il rifiuto del governatore Ron DeSantis di autorizzare un corso di storia afroamericana al liceo. Sharpton ha accusa il repubblicano di censurare un capitolo fondamentale del passato statunitense. Il leader dei diritti civili ha attraversato Tallahassee fino alla Statehouse con dozzine di sostenitori, criticato il blocco, imposto dello Stato, del corso di studi denominato “Advanced Placement”. DeSantis, che potrebbe candidarsi alla Presidenza nel 2024, è da sempre scettico sulla diffusione della ideologia “woke” la quale, a parere di molti conservatori, sta ridisegnando la Storia della Nazione.
La controversia ha avuto origine il mese scorso, nel momento in cui la Florida aveva annunciato il blocco di un corso del College Boars, affermando che violava la legge statale, oltre ad essere storicamente inesatto, sostenendo, inoltre, che gli studi afroamericani manchino di valore educativo. Per il Governatore, il corso promuoveva l’idea di una società moderna statunitense che opprime gli afroamericani e le altre minoranze, incluse le donne. Inoltre, al suo interno, erano stati inseriti un capitolo sui Black Queer Studios e uno molto critico sul capitalismo, entrambi ritenuti inappropriati dall’amministrazione.
La scelta del College Board di modificare il corso, minimizzando i punti sui quali erano state mosse le critiche, ha attirato l’ira di studiosi e sostenitori di sinistra. Lo scontro è continuato quando il consiglio del College aveva rilasciato una serie di dichiarazioni che criticavano pesantemente l’amministrazione DeSantis, affermando, inoltre, di essere ancora in attesa di chiarimenti su come esattamente il corso violi la legge della Florida. Una portavoce del Dipartimento della Pubblica Istruzione della Florida ha dichiarato che il College Board non aveva ancora presentato il quadro ufficiale del corso per un’ulteriore revisione. Da parte sua, DeSantis ha suggerito un allontanamento dello Stato dal College Board e dai suoi corsi “Advanced Placement” , augurandosi di stipulare contratti con altre organizzazioni educative che mantengano programmi per i liceali.