Il governatore dello Utah, Spencer Cox ha difeso, domenica, il disegno di legge, firmato il mese scorso, che impedisce le cure ai minori transgender con incongruenza di genere. Queste cure prevedono interventi sanitari che concorrono ad affermare meglio l’identità di persone nel momento in cui quella assegnata dalla nascita non è allineata con quella che il soggetto prova ed esprime. Per il Governatore non si tratta solo di fornire o meno assistenza, ma di stabilire se ciò può potenzialmente danneggiare i giovani, anche se questo vuole dire togliere il potere ai genitori su molte cose che coinvolgono i giovani. “Quello che ha fatto lo Utah – ha affermato Cox – è stato solo fare una pausa fino a quando non ci saranno dati più certi e sicuri”. Per Cox, i diritti dei transgender sono “diventati una questione tossica sulla quale è difficile avere una conversazione razionale”. La legislazione pone una moratoria indefinita sull’accesso dei minori ai bloccanti della pubertà e alla terapia ormonale. I giovani transgender a cui è stata diagnosticata la disforia di genere prima della data di entrata in vigore della legge, potranno ricevere cure solo se soddisfano un elenco di requisiti.
Il Governatore, pur nella convinzione che molti cittadini non saranno d’accordo con il ddl, intende trattare le famiglie transgender con più amore e rispetto, cercando di comprendere meglio le conseguenze dietro le procedure sanitarie. Lo scorso anno, Cox aveva posto il veto a un disegno di legge che vietava agli studenti transgender di praticare sport femminili, citando una ricerca sull’alto rischio di suicidio tra i giovani trans. “Non capisco cosa stiano passando o perché si sentano così – aveva dichiarato – Ma voglio che vivano. E tutte le ricerche mostrano che l’accettazione di se stessi può ridurre significativamente il suicidio”.