Dal rapporto “Più fragili dopo la tempesta? In equilibrio fra desideri, fragilità, aiuti”, promossa dalle sigle lombarde di Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil emerge che in Lombardia 488.000 persone di età superiore ai 55 anni vivono in condizioni di povertà assoluta. Una condizione che è diventata più allarmante a causa della crisi generata dal caro vita, dall’inflazione e dalle conseguenze economiche che ha portato la guerra in Ucraina. Anche la solitudine è diventata un fattore rilevante. Infatti, il14% degli over 75, cioè oltre 100 mila persone vivono confinati in casa. Due intervistati su dieci dichiarano inoltre uno stato di salute problematico o molto problematico, con quote maggiori soprattutto tra chi vive solo e i meno istruiti. Sono poi circa 160 mila gli anziani soli che non possono contare su una rete di supporto. Anche sul fronte della sanità e dei servizi i numeri sono preoccupanti. 6 anziani su 10 non hanno mai utilizzato alcun tipo di servizi, con tassi d’uso tra l’1 e il 5% (ad eccezione delle attività riabilitative sociosanitarie). Tuttavia, circa un quarto degli intervistati ha dichiarato che vede l’ente pubblico come primo soggetto da cui desiderano ricevere aiuti, con una crescita in sette anni dal 3 al 27% della preferenza del ruolo dello Stato nelle attività di cura degli anziani. In calo l’affidamento sulle famiglie: solo 2 casi su 10.