Nonostante la ripresa dell’economia, molti americani continuano a lottare contro l’insicurezza alimentare. Trentadue stati sono pronti a tagliare i benefici dei buoni pasto a partire da marzo. Per il Dipartimento dell’Agricoltura USA, i tagli avranno un impatto su più di trenta milioni di persone iscritte al Supplemental Nutrition Assistance Program, (SNAP).
Tra gli Stati interessati figurano la California ed il Texas, che hanno il maggior numero di persone iscritte al programma, rispettivamente con 5,1 milioni e 3,6 milioni di destinatari. Le riduzioni sono generate dalla fine dei sussidi di emergenza, che, all’inizio della pandemia con una massiccia interruzione dell’economia, aveva rafforzato i benefici, in buoni alimentari, dei cittadini. Nonostante gli Stati Uniti siano oggi in una situazione più stabile rispetto al 2020, le famiglie lottano con alti costi alimentari, aumentati del 10% rispetto allo scorso anno. Ellen Vollinger, direttore SNAP presso il Food Research & Action Center, quantifica la perdita economica media in circa 82 dollari di benefici mensili. Un numero definito “sbalorditivo”.
Ciò significa che una famiglia di quattro persone potrebbe vedere il proprio sussidio mensile ridotto di circa 328 dollari al mese. I più colpiti potrebbero essere gli anziani che ricevono un sussidio mensile minimo, che passerebbero da 281 dollari a un minimo di 23 dollari al mese. Questa crisi avviene in un periodo in cui il tasso di disoccupazione nella Nazione è al minimo dal 1969 e molti lavoratori non riescono ancora a trovare un lavoro a tempo pieno che consenta loro di guadagnare abbastanza per pagare le utenze e le spese correnti.
