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Rallenta l’inflazione nei Paesi Ocse

martedì, 7 Febbraio 2023
1 minuto di lettura

A dicembre 2022 in 25 dei 38 Paesi Ocse è stato registrato un rallentamento dell’inflazione che si è attestato al 9,4%, in calo rispetto al picco di ottobre 2022 (10,8%). La diminuzione maggiore è stata osservata in Germania, a causa di un sussidio una tantum sulle bollette del gas, mentre l’inflazione di prodotti alimentari ed energetici ha continuato a essere il principale fattore che ha contribuito alla diffusione della crisi in Francia, Germania, Italia e Giappone.

L’inflazione a due cifre è stata registrata in 13 Paesi Ocse a dicembre, con i tassi di inflazione più elevati registrati in Ungheria, Lettonia, Lituania e Turchia (tutti superiori al 20%). L’inflazione Ocse nel 2022 è stata più del doppio del livello del 2021 (9,6% rispetto al 4,0%), raggiungendo il tasso medio annuo più alto dal 1988. Dopo il picco osservato nel giugno 2022, l’inflazione energetica ha continuato a diminuire drasticamente nella maggior parte dei paesi Ocse, passando dal 23,8% di novembre al 18,4% di dicembre, toccando il livello più basso dall’agosto 2021. Anche l’inflazione alimentare e l’inflazione al netto di alimentari ed energia sono diminuite, al 15,6% e al 7,2% rispettivamente. A dicembre, l’inflazione è diminuita in tutti i paesi del G7 ad eccezione del Giappone.

Nell’area dell’euro, l’inflazione su base annua misurata dall’Indice armonizzato dei prezzi al consumo è scesa al 9,2% in dicembre, dal 10,1% di novembre. L’inflazione dell’energia ha continuato a diminuire, ma l’inflazione al netto di alimentari ed energia ha continuato ad aumentare a dicembre. La stima flash di Eurostat per gennaio 2023 indica un’ulteriore diminuzione dell’inflazione su base annua nell’area dell’euro, all’8,5%, con un calo significativo dell’inflazione energetica e una stabilità dell’inflazione al netto di alimentari ed energia. Nel G20 l’inflazione su base annua è scesa all’8,5% a dicembre, dal 9,0% di novembre. Al di fuori dell’Ocse, l’inflazione su base annua è diminuita in Brasile e Sud Africa, ma è aumentata in Argentina, Cina, India, Indonesia e Arabia Saudita.

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