Gli effetti dei cambiamenti climatici, i conflitti armati e l’aumento del costo della vita stanno causando una crisi alimentare senza precedenti che ha già portato più di 30 milioni di bambini alla malnutrizione acuta. È questo l’allarme lanciato in una nota congiunta da diverse agenzie delle Nazioni Unite, tra cui la Fao, l’Unhcr, l’Unicef, l’Oms e il World Food Programme.
“È probabile che questa situazione peggiori ulteriormente nel 2023. Dobbiamo garantire l’accessibilità di un’alimentazione sane per i bambini piccoli, le ragazze e le donne in gravidanza e in allattamento”, dichiara il direttore generale della Fao QU Dongyu. L’allarme riguarda soprattutto quindici Paesi: Afghanistan, Burkina Faso, Chad, Repubblica Democratica del Congo, Etiopia, Haiti, Kenya, Madagascar, Mali, Niger, Nigeria, Somalia, Sud Sudan, Sudan e Yemen.
“Quelle che si stanno verificando sono delle “crisi a cascata” che “stanno lasciando milioni di bambini malnutriti e hanno reso loro più difficile l’accesso ai servizi essenziali. La denutrizione è dolorosa per il bambino e, nei casi più gravi, può portare alla morte o a danni permanenti della crescita e dello sviluppo”, ha detto la direttrice generale dell’Unicef Catherine Russell. Per questo, le agenzie chiedono di accelerare l’applicazione del piano globale contro la malnutrizione infantile (Global Action Plan on Child Wasting). “Servono maggiori investimenti a sostegno di una risposta coordinata delle Nazioni Unite che soddisfi le esigenze senza precedenti di questa crisi che tende ad aggravarsi, prima che sia troppo tardi”, si legge nella nota.